martedì 14 aprile 2020

La sirena e Mrs Hancock

La sirena e Mrs Hancock, Imogen Hermes Gowar
Londra 1785.
Jonah Hancock è un uomo mite, goffo, distratto, buono, inoffensivo, cranio spelacchiato, sguardo limpido, sobri vestiti di lana pettinata, un tranquillo mercante inglese a cui la vita ha dato e tolto tanto.
Convive con la nipote quattordicenne che lo aiuta nella gestione della casa e con i suoi fantasmi.
Un giorno dal capitano di una delle sue navi mercantili sparse per il mondo riceve un insolito regalo, una sirena.
Non quelle a cui siamo abituati dalla tradizione letteraria, chiome fluenti, voce ammaliatrice, bellezza mozzafiato e coda di pesce, ma una creatura brutta e rinsecchita, per giunta morta.
Un regalo inaspettato che gli è costato caro, un'intera nave con il suo prezioso carico.
Il signor Hancock cercherà di recuperare il denaro perduto esponendo la misteriosa creatura di fronte alla folla multiforme che popola la Londra di fine Settecento.
Angelica Neal è una giovane donna bella e seducente, occhi azzurri e splendidi capelli biondi, un'incantevole sgualdrina che vuole vivere liberamente, amante del lusso, dei dolci prelibati e di mille cose deliziose e superflue.
Due persone lontanissime per carattere e stile di vita, che un bel giorno si incontreranno per colpa di una sirena.
Le misteriose figlie del mare che da secoli hanno affascinato i poveri marinai, stregandoli con il loro canto soave uniranno il destino dei due improbabili protagonisti del romanzo.
Un uomo mite e schivo, una ragazza seducente e impertinente, una strana richiesta e una promessa da mantenere.
E poi una miriade di personaggi buffi, irriverenti, vivi.
Mrs Chappell eccessiva e chiassosa, le sue ragazze di bianco (s)vestite, la compassata Mrs Frost, la dolce e saggia Sukie, il bel tenebroso, la terribile Hester.
Personaggi dipinti con vivacità, disincanto e ironia.
Una scrittura vivace, ironica, frizzante, estremamente descrittiva, attenta a ogni minimo dettaglio che spazia dalla Londra di fine settecento alle feste nei bordelli di lusso, fino ai moli smarriti nella nebbia, da cui salpano enormi navi alla ricerca di tesori preziosi.
Non certo un capolavoro della letteratura, ma una lettura leggera e spumeggiante, una storia insolita che farà assaporare al lettore il conturbante canto delle sirene, ma anche la malinconia selvaggia che queste creature del mare portano con sé.
Ciascun personaggio subisce una vera e propria metamorfosi nel corso della narrazione, rigorosamente al presente, soprattutto l'intrepida eroina, che tra strade tortuose e creature strambe riuscirà forse a trovare un briciolo di felicità, riscoprendo la parte più profonda e autentica di sé.
Perché dopo mille delusioni, difficoltà, paure, la felicità è proprio lì a portata di mano.
Un romanzo che mi ha ricordato in alcuni aspetti Il petalo cremisi e il bianco, in altri La forma dell'acqua, che tuttavia segue una strada tutta sua tra luci e ombre.
Siete pronti a tuffarvi tra le onde? Le figlie del mare vi stanno aspettando con il loro canto seducente e misterioso.
***
"Tu getterai la sorte insieme a lui, avrete in comune un solo peccato. E non ci vuole nulla perché un minuscolo veliero vada a schiantarsi contro gli scogli. Non ci vuole nulla perché un carico si inabissi nel buio a cinque braccia di profondità (...)
Da qualche parte la marea sta girando. In quel punto da cui non si vede terra, dove da orizzonte a orizzonte non si stende che acqua mutevole scintillante traditrice, un'onda inarca la schiena e si rovescia con un sospiro, e invia il suo sussurro salino all'orecchio di Mr Hancock.
Questo è un viaggio speciale, dice il sussurro, una strana voce dentro il suo cuore.
Cambierà tutto."
"Cosa vedi?
La vedo, sì.
E allora?
Quando ero piccola, sussurra, abitavo vicino al mare. Nei giorni di tempesta arrivavo fino al frangiflutti ai limiti del porto e restavo lì a guardarlo. Rimanevo immobile, come ora, e passavo ore così. Fuori il vento soffia più forte, scende sibilando dalla collina smuovendo l'erba con le sue dita invisibili, e si infila nella grotta. Lei si sente accapponare la pelle sulle braccia.
Era così agitato, dice, così forte e terribile. Mi faceva così paura che ogni tanto avevo solo voglia di saltarci dentro.
Mentre l'orizzonte è scosso dalla prima striscia di luce dell'alba, lui annuisce. Sì. La vedi davvero."