lunedì 26 marzo 2018

In viaggio contromano

In viaggio contromano, Michael Zadoorian
"Solo se smetti di pensarci, se ti dimentichi di guardare, il tramonto arriva."
Ella e John. Sessant'anni di vita insieme, due figli adulti, nipoti ormai grandi.
Lei, una mente lucida e brillante e un corpo affaticato dalla malattia, lui con enormi problemi di memoria alterna giornate buone ad altre decisamente no, "due vecchiardi strapenati, una con più problemi sanitari di una nazione del Terzo mondo, l'altro così demente da non sapere nemmeno che giorno è", ma che insieme "formano una persona intera."
Di punto in bianco contro il parere dei medici e in barba alle minacce dei figli preoccupati decidono di partire per una vacanza, perché ne hanno bisogno dopo anni duri e difficili, meta finale del viaggio Disneyland California attraverso la mitica Route 66. Viaggiano per puro divertimento a bordo del loro storico camper, un Leisure Seeker pieno di adesivi, lungo strade assolate e polverose con il vento in faccia. A ottant'anni suonati pieni di acciacchi e malanni fuggono via da tutto e iniziano la loro fantastica avventura on the road fatta di paesaggi mozzafiato, cieli limpidi e stellati, rocce aspre, hamburger e cocktail alcolici, magiche pillole blu anti malessere, litigate buffe e improvvise dettate da nervosismo e stanchezza. Provate voi a non arrabbiarvi se un guidatore distratto, che a volte non ricorda nemmeno il vostro nome, vi dimentica in un parcheggio e se siete infuriate ancora peggio, visto che spesso non sa neppure perché state discutendo e vi guarda serafico, ignaro di tutto. Nonostante la confusione e i vuoti di memoria John è un pilota provetto, grazie anche ai preziosi suggerimenti di Ella, copilota attenta. Dal Michigan alla California, lungo autostrade veloci a più corsie per poi tornare sulla tranquilla terra rosa della Route 66. Durante questo strampalato viaggio non mancheranno imprevisti e avventure, perfino un incontro ravvicinato con i ladri, ma nulla scoraggerà i due adorabili protagonisti. Nelle aree di sosta o nei campeggi le vecchie diapositive di famiglia proiettate su un lenzuolo bianco riporteranno alla luce ricordi di un passato ormai lontano, le vacanze con i figli piccoli, gli amici storici e saranno condivise con gli altri campeggiatori curiosi.
Leggendo questo libro non ho potuto fare a meno di pensare a un altro viaggio sospeso fuori dal tempo lungo l'autostrada Parigi-Marsiglia, quello dell'orsetta e del lupo, Julio Cortàzar e Carol Dunlop (Gli autonauti della cosmostrada), anche loro segnati dalla malattia ma con tanta voglia di vivere intensamente e amarsi malgrado tutto, oppure a Enid e Alfred nella loro tragicomica crociera (Le correzioni) alle prese con i disturbi tipici dell'età che avanza e la perdita di memoria che cancella i ricordi come una spugna sulla lavagna.
Un viaggio contromano, controcorrente, buffo, tenero, folle, malinconico. Una scrittura che corre via veloce come i chilometri macinati dai due bizzarri protagonisti, una scrittura che tocca varie corde dell'animo umano, tingendosi di malinconica nostalgia o improvvisa sofferenza, restando sempre sui binari della leggerezza senza scadere mai nel patetico.
Un viaggio che è un inno all'amore, quello di una vita, quello vero, che resiste agli assalti del tempo, alla pelle screpolata, ai capelli radi, al corpo e alla mente che invecchiano impietosamente cedendo poco a poco e alla libertà, quella di due persone che vogliono stare insieme per sempre, a qualunque costo. John nei suoi momenti di scarsa lucidità chiede smarrito a Ella "siamo a casa?" E non importa dove si trovino esattamente, se in qualche posto sperduto d'America o in mezzo al nulla, la loro casa è dove è l'altro, la loro forza è stare insieme come hanno fatto per tutta la vita, una vita tranquilla dove i giorni sono volati via rapidamente, senza clamore. Non c'è vecchiaia, non c'è malattia, che possa cancellare questo amore, che dà forza, che è tutto quello che conta davvero. Questo libro non fa sconti, non omette alcun dettaglio scomodo o spiacevole, continui a pensarci anche quando hai finito di leggerlo, senti ancora la voce forte e decisa di Ella che racconta e riannoda i fili della memoria, una vita condivisa fatta di gioie e dolori, lavoro, vacanze, risate, preoccupazioni, corse in autostrada, piccole cose semplici che in realtà sono grandi, sempre insieme pilota e copilota, viaggiando contromano verso l'orizzonte.
Senza paura, vai così.

"Lo so che niente dura, ma anche quando ti rendi conto che qualcosa sta per finire, puoi sempre voltarti indietro e prendertene ancora un po' senza che nessuno se ne accorga."
 
"John smette di masticare. Posa l'hamburger, si pulisce la bocca con il tovagliolo, mi mette una mano sulla coscia. "Ciao, amore" mi dice, completamente dimentico di quel che è successo nel frattempo.
Sa chi sono. Sa che sono la donna che ama, che ha sempre amato. Non c'è malattia, non c'è persona che te lo possa togliere, questo."

 

 


martedì 13 marzo 2018

Ti ho dato un bacio mentre dormivi

Ti ho dato un bacio mentre dormivi (Pacifico)
 
 Ci sono luoghi dove il tempo si ferma, dove gli anni si sovrappongono intrecciano confondono, luoghi che custodiscono oggetti polverosi e preziosi, fiumi di ricordi.
Luoghi che raccontano la nostra storia, dei momenti allegri e spensierati e di quelli dolorosi e difficili, che racchiudono tutto quello che eravamo, siamo e saremo. Un magazzino in disuso, una vecchia soffitta, un garage disordinato dove da anni si fanno compagnia libri, dischi, biciclette, vecchi giocattoli, album di foto, oggetti strampalati e variegati di cui non possiamo a fare a meno. Nel suo romanzo d'esordio il cantautore Pacifico ci parla di questi luoghi sospesi fuori dal tempo che racchiudono una parte di noi, forse la più importante.
Agostino Sella ha 29 anni, vive a Milano, in una serata di pioggia rimane vittima di una brutale aggressione, un pestaggio violento e inspiegabile che gli lascerà ferite nel corpo e un buco enorme nella memoria che diventa un sacco nero dove precipitano tutti i ricordi gettati via, mescolati alla rinfusa. Spaventato e confuso dopo l'incidente torna a vivere nel magazzino dietro la vecchia tipografia di famiglia, circondato da oggetti disparati e bigliettini scritti a mano proverà a recuperare la memoria e i ricordi perduti. Il ritmo narrativo è frammentato e rapido, corre via veloce, improvvisi lampi di luce, ricordi che riaffiorano dal buio e illuminano per un istante il presente. Questo libro non è soltanto un percorso nel tentativo di recuperare la memoria, ma è anche la storia di una famiglia. La storia di Anna che balla a piedi nudi, volata via troppo in fretta, quella di Andrea arrabbiato e incapace di gestire il suo dolore, che prova a ingannare il tempo e a rallentarne la folle corsa, quella di Agostino malinconico e mite con la sua rabbia che "non arriva nei pugni" e due nonni fortissimi, Elena sarcastica e ironica, Luigi un uomo abituato a combattere e a non arrendersi. Un magazzino che con i suoi strambi oggetti racconta al giovane protagonista antiche storie di vita felice, un ombrellone estivo, vecchie fotografie, un sorriso sfocato, la prima vacanza, i baci frettolosi nell'androne o quelli rubati nel sonno, le tenerezze nascoste dei grandi. Ben presto però il magazzino diventa anche un luogo di ritrovo per gli abitanti del condominio, personaggi strambi e segnati dalla vita, che fanno visita ad Agostino e nel tentativo di fargli recuperare la memoria finiscono per raccontare la loro stessa vita, trasformandolo in una sorta di confessore psicologo. E poco a poco la nebbia inizia a diradarsi, è tempo per Agostino di fare i conti con il suo passato e provare a rimettere insieme i pezzi di ciò che resta di quella cosa complicata, fragile e bellissima che è al tempo stesso culla, nido, riparo, allegria, solitudine, memoria, incomprensione, gioia e disperazione, quel groviglio complicato di amore e rabbia che si chiama famiglia.
 
"Piove.
Si allunga la pioggia, miliardi di morbide funi calate dal cielo.
Magari pioverà per giorni, scenderanno centimetri e centimetri d'acqua e ogni cantina, ogni seminterrato si allagherà. E tutto quello che è stato conservato, tutti gli oggetti marciranno, si gonfieranno e scorticheranno. O perderanno peso in acqua, e cominceranno a sfilare per le vie della città, una lunga caotica processione di quadri e lampadari a goccia, sdraio e retini da pesca, sci e racchette, casse di fumetti, rimanenze di piastrelle e secchi di vernice, ventilatori da tavolo e vecchie bambole nude e con le cuciture dei capelli a vista.
Non c'è bisogno di tenere. E nemmeno ci sarebbe bisogno di ricordare. Tutto ciò che hai avuto fin' ora lo mostrerai anche solo ridendo, o ponendo una domanda con cortesia.
Rimane tutto addosso.
In pochi istanti incancellabili sta tutta la tua vita.
Un riflesso da una finestra in un pomeriggio estivo.
Una lama in mano a tuo padre mentre taglia la frutta.
La magrezza tesa del tuo migliore amico, un attimo prima di vincere la paura e gettarsi da uno scoglio.
Tua madre di spalle, che fuma alla finestra.
Miniature, sintesi.
E la tua vita che ne lambisce migliaia di altre, un inarrestabile effetto domino che si avvia ogni giorno quando apri la porta.
Prima ancora, quando apri gli occhi, quando senti l'acqua che scende dal rubinetto del vicino.
Ma noi due, io e te. Soldatini in questa distesa di soldatini, in marcia a miliardi sul plastico, abbiamo questa cosa: la nostra missione.
Questa cosa che inizia milioni di anni prima di noi, più forte di un'amicizia, più dolorosa di un'amicizia. Una cosa che portiamo avanti, io e te.
Senza sapere bene come si fa."
Colonna sonora: le storie che non conosci, Samuele Bersani, Pacifico feat. Francesco Guccini.
 

https://www.youtube.com/watch?v=sPso_dSrcqY
 

lunedì 5 marzo 2018

Gilgi, una di noi

Gilgi, una di noi (Irmgard Keun)
 
Gilgi ha vent'anni, è una ragazza forte, indipendente, determinata, vive a Colonia, nella Germania anni trenta, sono anni cupi e difficili, di miseria e disoccupazione dilagante, ma lei ha voglia di vivere a colori, tenendo ben stretta tra le dita la sua piccola vita. Occhi profondi e intensi, capelli corti, un viso affilato e minuto, lineamenti delicati e un carattere volitivo, deciso, una forza di volontà ferrea, un tenero fiore d'acciaio. Ha uno stile di vita rigoroso e ben organizzato, lavora come dattilografa, studia, è indipendente economicamente, una mansarda tutta per sé dove scrive e sogna liberamente, due amici fidati che non vuole perdere per nulla al mondo, Pit con le sue idee socialiste e Olga affascinante e bellissima donnina di marzapane, desidera gestire da sola la propria vita, la mentalità polverosa e piccolo borghese della famiglia le sta stretta.
La sua esistenza tranquilla scorre su binari sicuri, ma una scoperta sconvolgente sulle proprie origini e un amore folle e appassionante per uno scrittore con uno stile di vita anticonformista ed eccentrico la porterà a interrogarsi su se stessa, sui propri desideri più autentici e sul suo futuro incerto. Un libro che venne messo al rogo dai nazisti, considerato pericoloso e immorale, sorprendentemente moderno per stile e tematica (convivenza, aborto, emancipazione della donna) con una protagonista libera e indipendente che non accetta di scendere a compromessi a costo di sacrificare la sua stessa felicità. Una scrittura limpida, diretta, potente, graffiante, originale e innovativa, un vertiginoso flusso di coscienza che descrive i pensieri in libertà e i sogni di una ragazzina tenace e determinata, che non si lascia abbattere dalle avversità della vita e continua ad andare avanti per la sua strada a testa alta. Gilgi una donna forte e fragile, coraggiosa e sicura di sè che non vuole arrendersi, che lotta per affermare faticosamente la propria identità in un mondo sempre più grigio e triste sull'orlo del baratro, Gilgi una di noi.
 
"Allora che cosa sono? Tutto il cattivo e tutto il buono, questo è una persona – e il cielo e l'inferno, una persona – la cosa più triste e la cosa più ridicola, una persona. Il massimo della chiusura e della disponibilità, una persona. E la pace e la guerra, questo è una persona e l'efferatezza e la santità, una persona. Ciò che c'è di più estraneo ti sprofonda dentro e scansa quanto c'è di più tuo, e si innesta in te, in te, tutto dentro di te, tutto tutto tutto dentro di te. E ciò che il tuo pensiero vuole il tuo corpo lo ama. E ciò che il tuo corpo ama il tuo pensiero lo vuole.
È una fiamma alta, la ragazzina pallida: ha occhi che parlano, occhi che urlano, è una come le altre, sa molto di sé, non sa nulla di sé. Brucia nel sangue, brucia nella testa, brucia, brucia, brucia.
Membra senza pace, desiderio di carne, mani senza pace, desiderio di carne, di carne che vive, carne che respira, carne che pensa... Un io diviso in due, un io diviso mille volte. Io: desiderio obbligato del Noi di oggi. Io: urlo eterno verso il Tu, e tutto il resto falso... posa la bugia adamantina della vergogna sul tuo mondo buio, posa la bugia dorata della volontà sul tuo mondo buio, posa la bugia argentea dell'accontentarsi sul tuo mondo buio, posa la bugia di ferro del legame con la quotidianità sul tuo mondo buio, posa la bugia di rame, ormai verde no, sul tuo mondo buio..."