giovedì 25 agosto 2016

La luna e sei soldi

La luna e sei soldi, Maugham

Abbandonare tutto per il sacro fuoco dell'arte, una sorta di biografia fantasiosa (romanzata) di Gauguin, tra arte e ribellione, genio e sregolatezza. Un uomo dal sorriso sardonico, cinico e indifferente alle opinioni altrui, a tratti odioso, una vita di miseria e privazioni, che alla fine riesce a trovare la bellezza e a catturarla per sempre sulla tela.
Uno dei libri più belli letti di recente, meravigliose e incisive le descrizioni dei dipinti e della lussureggiante Tahiti, una scrittura immaginifica, viva, sinestetica.

"La bellezza è qualcosa di strano e meraviglioso che l'artista plasma dal caos del mondo nel tormento della sua anima. Per riconoscerla devi ripetere l'avventura dell'artista. E' una melodia quella che lui ti canta, e per riudirla in cuor tuo ti occorre esperienza, sensibilità e immaginazione."

"Non è difficile essere anticonformisti agli occhi del mondo quando il tuo anticonformismo non è che il conformismo della tua cerchia."

"I colori erano così strani che le parole difficilmente possono rendere l'emozione inquietante che provocavano. C'erano cupi azzurri, opachi come una coppa di lapislazzulo delicatamente intagliata, eppure con tremolii luminescenti che suggerivano il palpitare di una vita misteriosa; c'erano violetti, orribili come marciume di carne viva, eppure intrisi di un'ardente sensualità, c'erano rossi squillanti, c'erano gialli intensi che morivano con furia innaturale in un verde fragrante come la primavera e puro come l'acqua di una sorgente montana"(...)

"Qual era il soggetto?" domandai.
"Non lo so bene. Era strano e fantastico. Una visione degli inizi del mondo, del paradiso terrestre, un inno alla bellezza della forma umana, maschile e femminile, l'esaltazione della natura, sublime, indifferente, incantevole e crudele. Ti dava un senso arcano dell'immensità dello spazio e dell'infinità del tempo. Vi erano dipinti alberi che ho davanti agli occhi ogni giorno, cocchi, banani, poinciane, avocadi, ma da allora li ho visti in modo diverso, come se ci fosse in essi uno spirito e un mistero che sono sempre sul punto di cogliere e che sempre mi sfugge. I colori erano colori a me familiari e tuttavia differenti. Avevano un significato loro proprio. E quegli uomini e donne nudi. Erano parte della terra, dell'argilla con cui sono stati creati, e al tempo stesso avevano qualcosa di divino. Vedevi l'uomo nella nudità dei suoi istinti primordiali, e ti faceva paura perché vedevi ti stesso.


 

martedì 9 agosto 2016

Amy Foster

Amy Foster, J. Conrad

Un racconto breve, troppo breve, sessanta pagine appena, nitide ed essenziali, che raccontano la storia di Yanco, vittima di un naufragio, straniero venuto dal mare, uccello preso in trappola, emarginato e guardato con sospetto dalla comunità che popola le coste di Eastbay.
E di Amy Foster una ragazza semplice, abulica, silenziosa che con un gesto di spontanea generosità riuscirà a catturare il suo cuore.
La solitudine straziante, il senso di estraneità, l'incomunicabilità linguistica e affettiva, il sentirsi diversi in una terra lontana e ostile tra persone che ti guarderanno sempre con sospetto, considerandoti diverso, il pazzo del villaggio, soltanto perché non capiscono la tua esuberante vitalità, che si esprime nel ballo sfrenato o in un canto d'amore. Amy e Janco, una storia d'amore.
Ma a volte non basta neppure l'amore a superare barriere altissime e impenetrabili. E accade l'impensabile, una disperata richiesta d'aiuto formulata in una lingua sconosciuta riesce a far fuggire via Amy terrorizzata, perché non riesce più a capire quell'uomo che ama e ciò che non si comprende fa paura. L'estraneo, il diverso, ciò che è lontano da noi fa paura.
Una storia che non è mai stata così attuale.
Da questo breve racconto è stato tratto il bel film "lo straniero che venne dal mare", che riesce a rappresentare meglio ciò che nelle pagine è appena delineato.




 

giovedì 4 agosto 2016

Il delta di Venere

Quando l'eros si mescola alla fantasia più sfrenata e irriverente strizzando ogni tanto l'occhio alla poesia nascono racconti appassionati e sensuali, dove protagonista assoluto è il sesso nelle sue varie forme, senza alcun sentimentalismo o pudore.

"Il sesso non prospera nella monotonia. Senza sentimento, invenzioni, stati d'animo, non ci sono sorprese a letto. Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all'estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino."

"Solo il battito unito del sesso e del cuore può creare l'estasi"



(Il delta di venere, Anaïs Nin)

martedì 2 agosto 2016

Festa mobile

Romanzo rimasto incompiuto che racconta la città più amata, l'avventura della scrittura, gli esordi, le corse, gli amici scrittori, le bevute, gli anni giovanili quando si era poveri e felici, una Parigi incantevole, una grandiosa e caleidoscopica festa mobile velata di malinconia.
 
"Questo libro contiene materiale dalle remises della mia memoria e del mio cuore. Anche se la prima è stata manomessa e il secondo non esiste."
 
"Ti ho visto, bellezza, e adesso tu mi appartieni chiunque sia che stai aspettando e anche non dovessi vederti più, pensavo. Tu mi appartieni e tutta Parigi mi appartiene e io appartengo a questo quaderno e a questa matita".
(Festa mobile, Hemingway)