martedì 21 aprile 2015

Un amore


Un amore, Dino Buzzati

In questo romanzo pubblicato nel 1963 l’autore racconta con realismo e accurata introspezione psicologica, attraverso il lungo monologo interiore del protagonista, “un amore” sconveniente che va contro ogni logica e regola convenzionale. Giovinezza  e maturità. Una ragazza sfrontata, “nuvola e fulmine” e un maturo professionista. Un amore che è passione fisica, gelosia, tormento, possesso, sofferenza, ossessione, bugie, inferno, malinconia, malattia e guarigione, un amore che all’inizio riempie l’esistenza vuota del fragile Antonio, lo fa sentire vivo, energico, lo scuote, facendogli perdere letteralmente la testa, rendendolo quasi ridicolo. Un amore mercenario irriverente, che  travalica tutto, morale, convenzioni borghesi, buon senso…Impudico, delirante, disperato…eppure questo amore, “placata la tempesta” diventa stanchezza, rassegnazione, vuoto, solitudine, ombra di morte. L’atteso lieto fine lascia l’amaro in bocca., perché non è poi così lieto. Forse si ama  ciò che sfugge. Un libro da leggere tutto d’un fiato, una svolta narrativa per l’autore. Al di là delle  atmosfere magiche e surreali Buzzati è anche questo.

 “Era buona? Era generosa? aveva luce? No. Più Antonio si consumava col pensiero più Laide risultava un problema disperato. Eppure, in quella svergognata e puntigliosa ragazzina una bellezza risplendeva ch'egli non riusciva a definire per cui era diversa da tutte le altre ragazze come lei, pronte a rispondere al telefono. Le altre, al paragone, erano morte. In lei, Laide, viveva meravigliosamente la città, dura, decisa, presuntuosa, sfacciata, orgogliosa, insolente. Nella degradazione degli animi e delle cose, fra suoni e luci equivoci, all'ombra tetra dei condomini, fra le muraglie di cemento e di gesso, nella frenetica desolazione, una specie di fiore.”

"Già in passato, più di una volta, aveva constatato la incredibile potenza dell’ amore, capace di riannodare, con infinita sagacia e pazienza, attraverso vertiginose catene di apparenti casi, due sottilissimi fili che si erano persi nella confusione della vita, da un capo all’altro del mondo."

“Un libro che cresce e inghiotte le sue stesse scorie..ma è anche qualcosa di meglio: è uno dei libri d’oggi che meglio rompe la crosta dell’ipocrisia… (Montale)


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