Un amore, Dino Buzzati
In questo romanzo pubblicato nel 1963 l’autore racconta con
realismo e accurata introspezione psicologica, attraverso il lungo monologo
interiore del protagonista, “un amore” sconveniente che va contro ogni logica e
regola convenzionale. Giovinezza e
maturità. Una ragazza sfrontata, “nuvola e fulmine” e un maturo
professionista. Un amore che è passione fisica, gelosia, tormento, possesso, sofferenza, ossessione, bugie,
inferno, malinconia, malattia e guarigione, un amore che all’inizio riempie l’esistenza
vuota del fragile Antonio, lo fa sentire vivo, energico, lo scuote, facendogli
perdere letteralmente la testa, rendendolo quasi ridicolo. Un amore mercenario irriverente,
che travalica tutto, morale, convenzioni
borghesi, buon senso…Impudico, delirante, disperato…eppure questo amore, “placata
la tempesta” diventa stanchezza, rassegnazione, vuoto, solitudine, ombra di
morte. L’atteso lieto fine lascia l’amaro in bocca., perché non è poi così
lieto. Forse si ama ciò che sfugge. Un
libro da leggere tutto d’un fiato, una svolta narrativa per l’autore. Al di là
delle atmosfere magiche e surreali
Buzzati è anche questo.
“Era buona? Era
generosa? aveva luce? No. Più Antonio si consumava col pensiero più Laide
risultava un problema disperato. Eppure, in quella svergognata e puntigliosa
ragazzina una bellezza risplendeva ch'egli non riusciva a definire per cui era
diversa da tutte le altre ragazze come lei, pronte a rispondere al telefono. Le
altre, al paragone, erano morte. In lei, Laide, viveva meravigliosamente la città,
dura, decisa, presuntuosa, sfacciata, orgogliosa, insolente. Nella degradazione
degli animi e delle cose, fra suoni e luci equivoci, all'ombra tetra dei
condomini, fra le muraglie di cemento e di gesso, nella frenetica desolazione,
una specie di fiore.”
"Già in passato, più di una
volta, aveva constatato la incredibile potenza dell’ amore, capace di
riannodare, con infinita sagacia e pazienza, attraverso vertiginose catene di
apparenti casi, due sottilissimi fili che si erano persi nella confusione della
vita, da un capo all’altro del mondo."
“Un libro che cresce e inghiotte le sue stesse scorie..ma è
anche qualcosa di meglio: è uno dei libri d’oggi che meglio rompe la crosta
dell’ipocrisia… (Montale)
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