martedì 21 aprile 2015

Le vergini suicide


Le vergini suicide, Jeffrey Eugenides

Drammatico, malsano, intenso, perverso, innocente, malinconico, inquietante, spietato.
 La vita delle sorelle Lisbon bellissime, giovani, infelici, vittime di un’educazione claustrofobica e bigotta e di una famiglia prigione che le soffoca, una narrazione corale, un gruppo di giovani che dopo vent’anni  ricordano il loro sogno adolescenziale, quasi un frutto proibito e si interrogano sul tragico destino delle ragazze.
 La scrittura è limpida, il testo scorrevole, numerose le descrizioni che a volte sembrano rallentare il ritmo narrativo.
Eroine tragiche e inquiete, insofferenti e fragili, sullo sfondo un tranquillo e opprimente quartiere residenziale nell’America degli anni settanta.

“Tutto ciò che vogliamo è che ci lascino vivere”
“In fondo non contava quanti anni avessero, o che fossero ragazze, ma solo il fatto che le avevamo amate e che loro non avevano udito il nostro richiamo; non ci odono neanche adesso che siamo quassù, nella casa sull'albero, con i capelli radi e un po' di pancia, e le chiamiamo perché escano dalle stanze in cui sono entrate per trovare la solitudine eterna… le stanze dove non troveremo mai i pezzi per rimetterle insieme.”

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