Il lato positivo, Matthew Quick
Protagonista e voce narrante è Pat Peoples un giovane uomo
di 34 anni, appena dimesso dal “postaccio” alias clinica psichiatrica. Non
ricorda molto sul motivo che lo ha portato lì dentro.
Una nebbia soffusa avvolge i suoi ricordi. E’ emotivamente
instabile ma possiede un incrollabile ottimismo, sa che il sole tornerà a
splendere oltre le nuvole e anche per lui arriverà il lieto fine: il
ricongiungimento con l’amata Nikki, sua moglie. In attesa dell’evento cerca di tenere in forma il corpo e la
mente, praticando sport e leggendo i libri che l’adorata Nikki consigliava ai
suoi alunni, anche se Pat non ama i finali tragici e il “povero Hemingway” ne
pagherà le conseguenze. Vive con i genitori, la madre affettuosa e premurosa, il padre freddo che a suo modo
lo ama e il fratello che lo porta con sé alle partite degli Eagles per farlo
distrarre. Passione e tifo sfrenato. Gli vogliono bene così com’è, incasinato e
imperfetto. E poi c’è Tiffany una ragazza inquieta che riuscirà ad aprirgli gli occhi e il
cuore.
I due hanno in comune più di quello che pensano, un passato
doloroso da esorcizzare e superare per
ricominciare a vivere. Un’amicizia particolare
fatta di litigate, silenzi, urla, scenate. Tiffany stramba e un po’
folle, un ciclone travolgente che gli
salverà la vita. Alla fine diradata la nebbia spunterà davvero il sole.
Ho trovato questo libro piacevole, scorrevole, divertente,
parla di depressione, delle piccole e grandi sofferenze, ossessioni, nevrosi
che ognuno di noi si porta dentro, lo fa
con semplicità lieve e un innocente sorriso. Ironico, tenero e coinvolgente
nella sua limpida genuinità.
“Fra le mie braccia c'è una donna che mi ha regalato
l'"Atlante delle nuvole per l'osservazione del cielo", una donna che
conosce tutti i miei segreti, una donna che sa quanto è incasinata la mia
mente, quante pillole devo prendere, e, tuttavia, si lascia abbracciare da me.
In tutto questo c'è qualcosa di onesto e non riesco a immaginarmi nessun'altra
donna coricata insieme a me nel bel mezzo di un campo da calcio congelato - in
piena tormenta, addirittura - a sperare che accada l'impossibile: che una
nuvola si liberi da un nembostrato.”
“Non ho la minima intenzione di citare Hemingway e tantomeno
leggere un altro dei suoi libri. E, se fosse ancora vivo, gli scriverei subito,
minacciandolo di strangolarlo per essere stato così tetro.”
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