Nord e Sud
(North and South), Elizabeth Gaskell (1855)
La protagonista del romanzo è Margaret Hale, che si
trasferisce con la famiglia da un tranquillo villaggio del sud
dell’Inghilterra, prati verdi, natura incontaminata, un soleggiato Eden
moderno, in una infernale città industriale del nord. Milton grigia, frenetica, aria
irrespirabile, polvere e fumo, ritmi convulsi, degrado sociale, condizioni di
lavoro disumane che logorano lo spirito e il corpo. Mister Thornton, uomo del
nord, industriale spietato o uomo energico che lotta e soffre per sopravvivere.
Margaret coraggiosa e indipendente, donna del sud, che osserva e si indigna.
Tra loro elettricità viva.
Il romanzo descrive il contrasto tra la realtà amena e
arcaica del sud e quella
industrializzata del nord, ha una tematica sociale, pone l’accento su problemi
concreti. Scioperi, riunioni sindacali, lotta per condizioni di vita e di lavoro
dignitose.
Non è soltanto un romanzo d’amore, la Gaskell si apre alla
realtà sociale e storica del tempo.
La protagonista non
vive su una nuvola dorata, dedita a balli e feste, lontana dalla realtà.
La vive, la respira, la sperimenta su di sé. Soffre, si
arrabbia, si schiera dalla parte dei più deboli.
Due mondi opposti che si scontrano nei pregiudizi e poi si incontrano. La scrittrice auspica idealmente
una armonia tra le due realtà, quella
arcaica e quella moderna, tra nord e sud,
capitani d’industria e operai, in nome della giustizia e della dignità delle
persone. Uomini e non automi.
Idealmente riunisce i due mondi proprio attraverso il
percorso esistenziale di Margaret che poco a poco superando i propri pregiudizi
scoprirà anche l’amore. Al di là della tematica amorosa, si delinea quella
sociale, si affrontano temi di scottante attualità, si spazia dalla giustizia
alla religione alla lotta di classe.
Un romanzo che mi ha colpito per la sua modernità, dove irrompe la storia, il progresso, la lotta per l’uguaglianza e la dignità dell’essere umano. Una finestra sulla realtà dell’epoca, non idilliaca, ma dirompente, dura, faticosa, vera. Spesso questo romanzo è stato paragonato ad “orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, personalmente non sono d’accordo.
Un romanzo che mi ha colpito per la sua modernità, dove irrompe la storia, il progresso, la lotta per l’uguaglianza e la dignità dell’essere umano. Una finestra sulla realtà dell’epoca, non idilliaca, ma dirompente, dura, faticosa, vera. Spesso questo romanzo è stato paragonato ad “orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, personalmente non sono d’accordo.
La Austen esplora il microcosmo domestico e
affettivo, la storia viene bandita dalle sue pagine.
Qui fanno irruzione la realtà sociale del tempo, la voce rabbiosa
e disperata della massa urbana, gli esordi convulsi dell’epoca moderna.
Bello anche l’adattamento televisivo tratto dal romanzo.
“Attenta. Se non dite nulla, avrò l’incredibile presunzione
di considerarvi mia.
Mandatemi via, se me ne devo andare”.
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