martedì 21 aprile 2015

Nord e Sud



Nord e Sud (North and South), Elizabeth Gaskell (1855)

La protagonista del romanzo è Margaret Hale, che si trasferisce con la famiglia da un tranquillo villaggio del sud dell’Inghilterra, prati verdi, natura incontaminata, un soleggiato Eden moderno, in una infernale città industriale del nord. Milton grigia, frenetica, aria irrespirabile, polvere e fumo, ritmi convulsi, degrado sociale, condizioni di lavoro disumane che logorano lo spirito e il corpo. Mister Thornton, uomo del nord, industriale spietato o uomo energico che lotta e soffre per sopravvivere. Margaret coraggiosa e indipendente, donna del sud, che osserva e si indigna.
Tra loro elettricità viva.
Il romanzo descrive il contrasto tra la realtà amena e arcaica del sud  e quella industrializzata del nord, ha una tematica sociale, pone l’accento su problemi concreti. Scioperi, riunioni sindacali, lotta per condizioni di vita e di lavoro dignitose.
Non è soltanto un romanzo d’amore, la Gaskell si apre alla realtà sociale e storica del tempo.
 La protagonista non vive su una nuvola dorata, dedita a balli e feste, lontana dalla realtà.
La vive, la respira, la sperimenta su di sé. Soffre, si arrabbia, si schiera dalla parte dei più deboli.
Due mondi opposti che si scontrano nei pregiudizi  e poi si incontrano. La scrittrice auspica idealmente una armonia tra le  due realtà, quella arcaica e quella moderna, tra nord  e sud, capitani d’industria e operai, in nome della giustizia e della dignità delle persone. Uomini e non automi.
Idealmente riunisce i due mondi proprio attraverso il percorso esistenziale di Margaret che poco a poco superando i propri pregiudizi scoprirà anche l’amore. Al di là della tematica amorosa, si delinea quella sociale, si affrontano temi di scottante attualità, si spazia dalla giustizia alla religione alla lotta di classe.
Un romanzo che mi ha colpito per la sua modernità, dove  irrompe la storia, il progresso, la lotta per l’uguaglianza e la dignità dell’essere umano. Una finestra sulla realtà dell’epoca, non idilliaca, ma dirompente, dura, faticosa, vera. Spesso questo romanzo è stato paragonato ad “orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, personalmente non sono d’accordo.
La Austen  esplora il microcosmo domestico e affettivo, la storia viene bandita dalle sue pagine.
Qui fanno irruzione la realtà sociale del tempo, la voce rabbiosa e disperata della massa urbana, gli esordi convulsi dell’epoca moderna.
Bello anche l’adattamento televisivo tratto dal romanzo.

“Attenta. Se non dite nulla, avrò l’incredibile presunzione di considerarvi mia.
Mandatemi via, se me ne devo andare”.

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