martedì 21 aprile 2015

Ask the dust


Chiedi alla polvere (Ask the dust), John Fante

Pubblicato nel 1939, il romanzo racconta con ironia le peripezie di Arturo Bandini, alter ego dell’autore, un sognatore squattrinato, romantico, a tratti comico, la sua educazione sentimentale, l’incontro-scontro con la cameriera messicana Camilla Lopez, ragazza inquieta, fragile, strana, autodistruttiva e le sue aspirazioni artistiche. Divertente e tragico, con uno stile semplice e lineare, poetico ma anche realistico, questo libro mi ha fatto ridere, riflettere, commuovere. Bandini è il sogno americano e non solo, è ognuno di noi a vent’anni, follemente giovani, innamorati non corrisposti, pieni di sogni, fragilità, illusioni, delusioni, paure, vittorie, sconfitte che la  realtà porta sempre con sè… E poi quel finale come un’ombra scura, che lascia l’amaro in bocca, il deserto che inghiotte, dissolve, annienta tutto. Capolavoro assoluto. Da leggere e rileggere.

«Così l'ho intitolato Chiedi alla polvere, perché in quelle strade c'è la polvere dell'Est e del Middle West, ed è una polvere da cui non cresce nulla, una cultura senza radici, una frenetica ricerca di un riparo, la furia cieca di un popolo perso e senza speranza alle prese con la ricerca affannosa di una pace che non potrà mai raggiungere.

E c'è una ragazza ingannata dall'idea che felici fossero quelli che si affannavano, e voleva essere dei loro».


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