martedì 21 aprile 2015

Gli amori difficili


Gli amori difficili, Italo Calvino

Cos’è che rende un amore difficile? Calvino ce lo illustra, con realismo ed ironia venata di malinconia in questa bella raccolta di racconti, quindici per l’esattezza, pubblicati nel 1958.
L’avventura (termine usato in senso ironico) che accomuna tutti i personaggi è quella dell’amore, sognato ma non vissuto, fugace, sperato, imprevisto, occasionale, bizzarro, spesso ostacolato da qualcosa, paure, insicurezze personali, occasioni mancate.
 L’incomunicabilità, il non riuscire a incontrarsi e a trovarsi davvero con l’altro, il silenzio che crea ansia e inquietudine, ma si rivela l’essenza stessa dell’amore, un disagio personale ed esistenziale che ciascun personaggio cela dentro di sé, questa la tematica di fondo.
Difficoltà nei complessi rapporti interpersonali, ma anche tra l’ uomo e  la società che lo circonda, e le sue stesse passioni e pulsioni.
Il filo conduttore è dunque l’incomunicabilità, il “non incontro di una coppia”, che per l’autore “costituisce non solo una ragione di disperazione ma pure un elemento fondamentale - se non l'anima stessa - del sentimento amoroso.”
 Silenzi , attese, assenze, sospensioni, difficoltà di avvicinarsi all’altro, chiusi nella propria gabbia di paure, senso di inadeguatezza, vita monotona e dura, tutto questo rende l’amore
difficile, imperfetto ma non impossibile.
Esemplare  in tal senso il racconto “l’avventura di due sposi.”
Chiudono la raccolta i due racconti più lunghi, incentrati  sul male di vivere, una crisi personale ed universale.
 I vari personaggi descritti sapientemente sono vivi e sembrano quasi uscire dalla pagina, lo stile del libro è godibile e scorrevole.

“Solo immergendosi nel cuore della nuvola, respirando l’aria nebbiosa di queste mattine si poteva toccare il fondo della verità e forse liberarsi”.
 

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