Gli amori difficili, Italo Calvino
Cos’è che rende un amore
difficile? Calvino ce lo illustra, con realismo ed ironia venata di malinconia
in questa bella raccolta di racconti, quindici per l’esattezza, pubblicati nel 1958.
L’avventura (termine usato in
senso ironico) che accomuna tutti i personaggi è quella dell’amore, sognato ma
non vissuto, fugace, sperato, imprevisto, occasionale, bizzarro, spesso ostacolato
da qualcosa, paure, insicurezze personali, occasioni mancate.
L’incomunicabilità, il non riuscire a
incontrarsi e a trovarsi davvero con l’altro, il silenzio che crea ansia e
inquietudine, ma si rivela l’essenza stessa dell’amore, un disagio personale ed
esistenziale che ciascun personaggio cela dentro di sé, questa la tematica di
fondo.
Difficoltà nei complessi rapporti
interpersonali, ma anche tra l’ uomo e
la società che lo circonda, e le sue stesse passioni e pulsioni.
Il filo conduttore è dunque
l’incomunicabilità, il “non incontro di una coppia”, che per l’autore
“costituisce non solo una ragione di disperazione ma pure un elemento
fondamentale - se non l'anima stessa - del sentimento amoroso.”
Silenzi , attese, assenze, sospensioni, difficoltà
di avvicinarsi all’altro, chiusi nella propria gabbia di paure, senso di
inadeguatezza, vita monotona e dura, tutto questo rende l’amore
difficile, imperfetto ma non
impossibile.
Esemplare in tal senso il racconto “l’avventura di due
sposi.”
Chiudono la raccolta i due
racconti più lunghi, incentrati sul male
di vivere, una crisi personale ed universale.
I vari personaggi descritti sapientemente sono
vivi e sembrano quasi uscire dalla pagina, lo stile del libro è godibile e
scorrevole.
“Solo immergendosi nel cuore della nuvola, respirando l’aria
nebbiosa di queste mattine si poteva toccare il fondo della verità e forse
liberarsi”.
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