Colazione da Tiffany, T. Capote (1958)
Ho amato questo romanzo breve e brillante, diverso dal film
che è entrato nel nostro immaginario collettivo(molte parti forse giudicate trasgressive
sono state cambiate). Chi è Holly Golightly circondata da molteplici e bizzarri
personaggi? “Una volgare esibizionista, una perdigiorno, un’assoluta montatura” ma
autentica? Una party girl che “mette in pericolo la sicurezza e l’equilibrio
nervoso dei vicini”? Chi è davvero Holly?
Un’adorabile ribelle, Tiffany come antidoto alle paturnie e
all’infelicità. Un gatto senza nome, una casa senza mobili. In transito.
Una ragazza
deliziosa, volubile, sognatrice, inquieta, occhi grandi un po’ verdi un po’ azzurri,
apparentemente svampita e viziata, una eterna bambina, che cerca disperatamente
il suo posto nel mondo. Terrorizzata dai
legami e dall’idea di appartenere a qualcuno. Complessa, in fuga da un passato
di cui si intravede appena qualcosa.
Nella moltitudine di uomini che la circondano, tolta la
maschera della svampita, Holly è sola, ha un unico vero amico, suo vicino di casa
e aspirante scrittore, nel quale identifica il fratello scomparso, mentre la caotica New York con le sue illusioni fa da
sfondo a questa improbabile amicizia / amore platonico.
Tante le disavventure che vive, anche dolorose descritte
sempre lievemente.
Poetica , innocente e maliziosa, dilegua nel finale come una brezza leggera e
noi tutti non possiamo che sperare che abbia finalmente trovato il suo posto
nel mondo e che sia felice. Affascinante, anticonformista, malinconica Holly, una
farfalla variopinta che si dissolve nell’aria
appena cerchi di afferrarla, eternamente in fuga da o verso qualcosa.
“Non
amate mai una creatura selvatica, signor Bell," lo ammonì Holly. "È
stato questo lo sbaglio di Doc. Si portava sempre a casa qualche bestiola
selvatica. Un falco con un'ala spezzata. E una volta un gatto con una zampa
rotta. Ma non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica; più le si
vuole bene più forte diventa. Finché diventa abbastanza forte da scappare nei
boschi. O da volare su un albero. Poi su un albero più alto. Poi in cielo. E
sarà questa la vostra fine, signor Bell, se vi concederete il lusso di amare
una creatura selvatica. Finirete per guardare il cielo."
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