Lettera a un bambino mai nato, Oriana Fallaci
Un intenso e struggente monologo drammatico, doloroso, dolce,
toccante, commovente, non esistono parole per introdurre questo libro. Parla da sé attraverso
il suo personale linguaggio d’amore.
L’ho riletto non so
quante volte e non credo mi stancherò mai.
“Vorrei che tu fossi una donna. E’ un’avventura che richiede
un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da
intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per
sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli
bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non
nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida
virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che
dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere
ascoltata. Essere mamma non è un mestiere. Non è neanche un dovere. E’ solo un
diritto fra tanti diritti. Faticherai tanto a ripeterlo. E spesso, quasi
sempre, perderai. Ma non dovrai scoraggiarti. Battersi è molto più bello che
vincere, viaggiare è molto più divertente che arrivare: quando sei arrivato o
hai vinto, avverti un gran vuoto(…)
Neanche per un uomo la vita è facile, sai? Poiché avrai
muscoli più saldi, ti chiederanno di portare fardelli più pesanti, ti
imporranno arbitrarie responsabilità. Poiché avrai la barba, rideranno se tu
piangi e perfino se hai bisogno di tenerezza. Eppure, o proprio per questo,
essere un uomo sarà un'avventura meravigliosa: un'impresa che non ti deluderà
mai. Essere un uomo significa essere una persona.”
“Sbagliavi, sbagli a pensare che io non credo alla vita. Ci
credo, ci credo! E mi piace. Anche con le sue ingiustizie, le sue infamie…
Dovevi resistere. Dovevi combattere, vincere! Hai ceduto troppo presto... Perché
avresti dovuto diventare un uomo o una donna mi chiedi? Ma perché la vita
esiste, bambino! Mi passa il freddo a dire che la vita esiste, mi passa il
sonno, mi sento io la vita!”
Guarda, s'accende una
luce... Si odono voci... Qualcuno corre, grida, si dispera...
ma altrove nascono
mille, centomila bambini, e mamme di futuri bambini: la vita non ha bisogno né
di te né di me. Tu sei morto. Ora muoio anch’io. Ma non conta. Perché la vita
non muore.”
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