martedì 21 aprile 2015

Lettera a un bambino mai nato



Lettera a un bambino mai nato, Oriana Fallaci

Un intenso e struggente monologo drammatico, doloroso, dolce, toccante, commovente, non esistono parole per  introdurre questo libro. Parla da sé attraverso il suo personale linguaggio d’amore.
 L’ho riletto non so quante volte e non credo mi stancherò mai.

“Vorrei che tu fossi una donna. E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata. Essere mamma non è un mestiere. Non è neanche un dovere. E’ solo un diritto fra tanti diritti. Faticherai tanto a ripeterlo. E spesso, quasi sempre, perderai. Ma non dovrai scoraggiarti. Battersi è molto più bello che vincere, viaggiare è molto più divertente che arrivare: quando sei arrivato o hai vinto, avverti un gran vuoto(…)
Neanche per un uomo la vita è facile, sai? Poiché avrai muscoli più saldi, ti chiederanno di portare fardelli più pesanti, ti imporranno arbitrarie responsabilità. Poiché avrai la barba, rideranno se tu piangi e perfino se hai bisogno di tenerezza. Eppure, o proprio per questo, essere un uomo sarà un'avventura meravigliosa: un'impresa che non ti deluderà mai. Essere un uomo significa essere una persona.”

“Sbagliavi, sbagli a pensare che io non credo alla vita. Ci credo, ci credo! E mi piace. Anche con le sue ingiustizie, le sue infamie… Dovevi resistere. Dovevi combattere, vincere! Hai ceduto troppo presto... Perché avresti dovuto diventare un uomo o una donna mi chiedi? Ma perché la vita esiste, bambino! Mi passa il freddo a dire che la vita esiste, mi passa il sonno, mi sento io la vita!”
 Guarda, s'accende una luce... Si odono voci... Qualcuno corre, grida, si dispera...
 ma altrove nascono mille, centomila bambini, e mamme di futuri bambini: la vita non ha bisogno né di te né di me. Tu sei morto. Ora muoio anch’io. Ma non conta. Perché la vita non muore.”


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