martedì 21 aprile 2015

Sylvia's lovers


Gli innamorati di Sylvia (Sylvia’s lovers), Elizabeth Gaskell (1863)

La scrittrice definì questo libro “la storia più triste che io abbia mai scritto”.
Siamo nel 1796, in un piccolo paese nel nord dell’Inghilterra dedito alla pesca e alla caccia alle balene, la tranquilla quotidianità viene scossa dalle terribili bande di coscrizione, sullo sfondo la guerra contro la Francia. Sylvia è una ragazza bella, spensierata, vivace e innocente, contesa da due uomini, uno colto, tranquillo, stabile come la terraferma, l’altro ribelle e avventuroso come il mare. Quando la realtà sognata sembra avverarsi qualcosa irrompe, distruggendo tutto, cambiando irrimediabilmente il destino dei personaggi. Sylvia ama, odia, soffre. Perde l’innocenza, la sua ingenua spensieratezza, matura nel dolore. Il tono del romanzo diventa cupo. Al di là delle vicende amorose, la Gaskell racconta di come si possa cambiare, mutare, perdonare, perché nulla in fondo è come sembra.
Le pagini finali le ho trovate tra le più intense e commoventi della narrativa ottocentesca.
Un libro malinconico che non avrei mai voluto smettere di leggere, un’ intensa analisi delle passioni che agitano l’animo umano, come il mare oscuro e selvaggio.

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