domenica 31 gennaio 2016

La corrispondenza

La corrispondenza, Giuseppe Tornatore

"Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra."

 (Salinas)



Un libricino breve, scorrevole, di facile lettura, un opuscolo tascabile, che racconta una storia d’amore e assenza, dolorosa nostalgia e meraviglia, un amore fugace e impossibile, fatto di istanti effimeri e fragili, che dura il tempo di un battito d’ali ed è già svanito. Un amore nell’era della tecnologia e di internet, che si avvale di sms, email, video messaggi per non dissolversi del tutto, un amore che cerca di superare le barriere spazio temporali, diventando un ponte tra la realtà e l’aldilà. Un amore che sfiora l’eternità e riesce a lenire il dolore di chi resta, rendendo più tollerabile il distacco e l’addio. La trama del libro mi è piaciuta, ma a tratti  l’ho trovata un po’ inverosimile (email/sms che arrivano  con precisione matematica nell’esatto istante in cui la protagonista sta facendo qualcosa di significativo, le due memory card che riemergono magicamente
dal lago...) Leggendo questa storia ho pensato che quando la morte irrompe all'improvviso nel nostro universo come un fulmine a ciel sereno e non lascia nemmeno il tempo di un saluto, non sarebbe male riuscire ad architettare uno stratagemma del genere per chi resta e fatica ad abituarsi alla più imperdonabile delle assenze, imperdonabile perché definitiva, irrevocabile, senza appello.
 Questo libro racconta con semplicità un amore che cerca di sottrarsi all’oblio del tempo e della dimenticanza, che vuole restare vivo nella mente e nel cuore della persona amata perché se Amy dimentica, in quell'istante Ed muore davvero. "Esserci ancora, esserci sempre, almeno dentro di lei". Come le stelle lontanissime di cui percepiamo il bagliore nel buio ogni notte, “possiamo continuare a vedere le stelle morte benchè esse non esistano più. Anzi è proprio la loro disastrosa fine a rivelarcele”.
Colonna sonora: una stella, miliardi di stelle. Una storia dolce e triste, come queste note.


“Ciao, Amy. Sai una cosa? Adesso comincio a capirlo. Si, intendo la ragione per cui quando vai dall’altra parte la prima cosa che perdi è il diritto di parlare. Lo capisco, ora lo capisco perché…”

“Ora dirai che per me è tutto facile adesso. Facile non vedere le tue lacrime. Ma tu lo sai sono sempre stato un uomo molto fortunato…Però non sai quanto mi secca non poter più ricevere i tuoi messaggi. Oddio, poi non è detto. Magari succede che i nostri doppi non si rassegnino e trovino un modo…Bah, vedremo. Io comunque, nel mio piccolo, in questi ultimi tempi mi sono dato molto da fare. E ho scoperto che è vero, si, meno tempo hai a disposizione più diventi ingegnoso e creativo. Perciò , vedrai, il tuo stregone non ti abbandonerà mica così facilmente.”



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