mercoledì 21 novembre 2018

Lizzie

Lizzie, Shirley Jackson
Elizabeth Richmond è una ragazza di ventitré anni, scialba e incolore, mite e riservata, apatica e introversa dalla vita piatta e tranquilla. Un lavoro noioso come impiegata in un museo, nessuna amico con cui confidarsi o fare amicizia, un'esistenza abitudinaria e monotona. Da quando è morta sua madre vive con la zia Morgen, una donna dal carattere forte e irriverente, insoddisfatta, umorale e bisbetica, voce tonante e indomita.
Lizzie le ubbidisce, la aiuta nelle faccende domestiche e la teme. Continui mal di testa, vertigini, strane amnesie la tormentano al punto che la zia preoccupata decide di farla visitare da un dottore competente e preparato, il dottor Wright. Riuscendo a vincere la paura e l'iniziale ritrosia della timida ragazza attraverso varie sedute di ipnosi verranno alla luce ben quattro personalità distinte e vive, che si contendono l'io frammentato e aspirano a prendere il pieno controllo del corpo, vivendo liberamente allo scoperto, non più sepolte laggiù in fondo nel buio della coscienza. 
L'abulica e sofferente Lizzie, la dolce e sensibile Beth, incline alle lacrime, che si sente poco amata, la ribelle e dispettosa Betsy che vuole vivere libera nel mondo là fuori, l'arrogante, avida e grossolana Bess. Se le prime due personalità sono quiete e sensibili, deboli e sottomesse, le altre due sono forti, irritanti, scaltre, perfide e sgarbate.
Mentre il dottore in una frenetica lotta contro il tempo cerca di ricomporre l'io frammentato, risalendo al trauma che ha causato tutto questo, "le ragazze" si fanno la guerra a suon di assurdi dispetti e sgambetti, cercando di spodestare le altre personalità, assumendo il pieno controllo. In questi momenti si susseguono scenette surreali e divertenti, bizzarri giochi di parole che sconvolgono l'imperturbabile dottor Wright- Wrong.
Questo romanzo, uno dei primi ad affrontare il tema complesso e inquietante delle personalità multiple, cattura l'attenzione del lettore con una scrittura perfetta e avvincente, arguta e attenta, dosando al punto giusto ironia e follia. 
Un ritmo incalzante e dinamico, che diventa una folle danza caotica di pensieri aggrovigliati e scomposti. I punti di vista che si alternano nel corso della narrazione sono quello dell'esperto dottor Wright che ci spiega cosa sta accadendo nella mente fragile e sconvolta di Elizabeth, quello della stessa Lizzie sempre più confusa e frammentata nei suoi pensieri sconclusionati e deliranti e infine quello dell'anziana zia Morgen, che cerca di affrontare la situazione con forza, pragmatismo, ironia e una buona dose di brandy. Alcuni episodi, i dialoghi tra le varie personalità e la burbera zia o gli incontri fortuiti con ignari passanti sono molto divertenti. Una scrittura che oscilla tra toni angoscianti ed esilaranti, a tratti comici. 
Un romanzo delirante e inquietante, ironico e brillante, che inchioda il lettore alla pagine narrando le disavventure della dolce Lizzie e delle sue inquiete e intrepide sorelle.
 
"Non è dimostrato che il suo equilibrio personale venisse alterato dalla pendenza del pavimento, né si poté dimostrare che fosse stata lei a svellere il palazzo dalle fondamenta; è innegabile tuttavia che l'uno e l'altro cominciarono a smottare all'incirca nello stesso periodo."
 
"Cara lizzie adesso il tuo scemo paradiso degli allocchi è finito per sempre occhio che arrivo lizzie occhio che arrivo e non fare niente di brutto perché ti acchiappo e te la faccio vedere io e non pensare che non so quello che fai lizzie perché io vedo tutto sporchi pensieri lizzie sporca lizzie."

 

 


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