giovedì 8 novembre 2018

Io sono Charlotte Simmons

Io sono Charlotte Simmons, Tom Wolfe
"Se un uomo si degrada, convinto che ciò gli procuri felicità, sbaglia per ignoranza perché non sa cosa sia l'autentica felicità."
Charlotte Simmons è una ragazza bella, colta e intelligente che grazie a una borsa di studio si trova catapultata da Sparta, un piccolo paese di poche anime sulle montagne del North Carolina, nella prestigiosa Dupont University, un'eccellenza culturale, un vero e proprio tempio del sapere che ha formato illustri scienziati premi nobel e gli esponenti più in vista della classe dirigente americana.
Un ambiente esclusivo, elitario, eterogeneo frequentato da ragazzi che appartengono a famiglie rinomate e sognano un posto di lavoro nell'alta finanza, campioni sportivi venerati da tutti, ricchi, affascinanti, dal corpo muscoloso e perfetto e poca voglia di studiare. Ma ci sono anche ragazzi di umili origini che sognano un futuro radioso dove trionferanno l'intelletto e la cultura o altri che pensano soltanto a divertirsi e a sbronzarsi.
Le ragazze e i ragazzi più in vista fanno parte di confraternite esclusive, dove ci si diverte alla grande, e poi ci sono tutti gli altri, poveri abitanti del pianeta sfiga, che si trascinano stancamente in giorni grigi e umilianti.
Charlotte è una ragazza semplice e innocente, proviene da una famiglia modesta ma ricca di valori, ha pochi vestiti e nessun amico. Sente tutto il peso della solitudine, delle occhiate derisorie e delle risatine alle spalle, si sente esclusa ed emarginata dal gruppo, una povera matricola ignorata da tutti.
Feste, alcol, sesso, una frenesia irrefrenabile pervade l'ambiente universitario che sembra molto diverso da come l'aveva immaginato. La sua compagna di stanza Beverly, bionda, viziata e magrissima, piena di vestiti ed eccessori tecnologici non la aiuta per niente, anzi la fa sentire ancora più esclusa da tutto.
 
Quel mondo non le appartiene, non è casa, Charlotte si aggira sperduta e smarrita negli edifici universitari maestosi e imponenti, ma è anche consapevole di essere intellettualmente superiore a quei ragazzi che pensano soltanto a bere e a stordirsi, un branco di idioti, ben lontani dal sapere e dalla vita intellettuale a cui lei aspira.
Lei è Charlotte Simmons sa quanto vale, è un piccolo genio e farà grandi cose nella vita, anche se la solitudine la opprime giorno dopo giorno. La verità è che la promettente Charlotte è sola come un cane, derisa e snobbata da tutti quelli che contano davvero, ragazzi brillanti, "cool", che sanno divertirsi e sono perfettamente integrati nell'ambiente universitario. A poco a poco inizierà a uscire, conoscendo nuove persone, frequentando feste e locali, cercando di diventare una ragazza alla moda e desiderata, non più una povera studentessa sfigata. L'incontro con l'affascinante Hoyt Thorpe, ragazzo bellissimo e molto popolare sarà l'inizio di un vortice di emozioni, un salto nel buio che la porterà a fare i conti con se stessa e con chi vuole davvero essere.
 
Chi è Charlotte Simmons? La studiosa, ingenua ragazza di provincia emarginata da quel gruppo che intimamente disprezza? Una ragazza attraente dagli occhi espressivi, lunghe gambe e vestito fiammante, una ragazza che vuole essere desiderata e amata dal ragazzo dei suoi sogni, entrando a far parte della cerchia delle persone che contano, campioni sportivi, noti, affermati e di successo? Una ragazza presuntuosa, miss perfezione che giudica tutto e tutti, ossessionata da quello che gli altri pensano di lei?
 
A volte Charlotte è davvero insopportabile con le sue paranoie e paure, con l'ansia di essere accettata e diventare parte di qualcosa, al punto che se anche un ragazzo le parla con sincerità e affetto lei non fa altro che pensare a chi la sta osservando in quel momento. Follia pura.
Una ragazza che crede di essere forte ma in realtà è molto fragile.
Cosa vuole Charlotte Simmons? Quali sogni, ambizioni, aspirazioni popolano la sua mente? Restare fedele a se stessa e ai suoi valori o crescere, cancellando la vecchia sé, trovando finalmente il coraggio di diventare se stessa, uscendo dal guscio e dall'autocommiserazione, diventando parte integrante di quel gruppo che sente così diverso e lontano dal suo essere e dai suoi principi?
In questo romanzo di settecentosettantasette pagine Wolfe delinea una galleria di personaggi unici con sarcasmo e pungente ironia, dall'affascinate e frivolo Hoyt al campione di basket che cerca di riscattarsi nello studio, valorizzando la propria mente e non soltanto il corpo muscoloso, dai giocatori dal fisico statuario e il cervello da criceto ad Adam intelligente e acuto, alle ragazze che ridono, chiacchierano, ballano, seducono, si deprimono e piangono per lo stronzo di turno spacca cuore, quando hai il cuore spezzato e tutto il mondo sembra un gigantesco buco nero.
Un romanzo che offre un ritratto lucido e spietato dell'ambiente universitario americano, mediocre, corrotto, ambiguo e della società stessa, frivola e ipocrita. Uno sguardo sarcastico e beffardo, caricaturale e grottesco, lo sguardo impietoso dello scrittore maturo che guarda l'universo giovanile da lontano, quel caos multiforme e assurdo.
 
Un libro che nonostante la mole si legge rapidamente, dallo stile fluido e scorrevole, ricco di dialoghi pieni di parolacce, espressioni volgari ed esplicite, che vogliono riprodurre il linguaggio giovanile, quello che lo scrittore definisce "il patois del cazzo fottuto", numerose e minuziose le descrizioni degli ambienti universitari, degli edifici, delle lezioni, del basket, descrizioni che in alcuni punti appesantiscono il libro e un po' annoiano.
Alcune cose mi sono sembrate eccessive, forzate, grottesche, la Dupont University sembra un covo di idioti, scimmioni che vogliono soltanto sballarsi e scopare, la stessa Charlotte a volte è odiosa con le sue infinite e inutili pippe mentali.
Un romanzo irritante e disturbante come la sua intrepida eroina.
La ragazza pura e innocente, il genio incompreso sceso dalle montagne per attingere alla fonte della conoscenza, cade, si rialza, ritrova in qualche modo se stessa e cosa fa? Si adegua perfettamente al gregge, quel gregge che ha sempre disprezzato e invidiato, rinnegando una parte di sé. O forse semplicemente trova il suo spazio nel caos, un modo di sentirsi a casa. Finalmente è una star, una ragazza popolare, di successo, ammirata da tutti, non più una povera matricola sconosciuta.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma allora perché quella vocina ostinata, quella malinconia, quello "strano disagio". Ecco di nuovo quello sguardo pungente e impietoso che affiora, lo scrittore si congeda dalla sua variegata galleria di personaggi nel pieno dei festeggiamenti, tra canti e risate, lasciandoti quel sapore amaro in bocca e il dubbio se Charlotte troverà la sua strada e sarà mai davvero felice.
 
Diciotto anni, l'inizio dell'università, tra insicurezze e paranoie, voglia di divertirsi e fare sul serio, terrorizzati da se stessi e da quella cosa oscura che chiamano amore, un tempo spensierato e folle che non tornerà. Chi non ha mai provato quel sentirsi escluso? Chi non è mai stato preso in giro? Chi non ha pianto per quel ragazzo stronzo e bellissimo che ci ha spezzato il cuore, chi non si è mai sbronzato, chi non ha cercato disperatamente di sentirsi parte di un gruppo, di qualcosa che ti strappa via la solitudine, quando l'adolescenza è finita ma non sei ancora adulto? Chi non ha mai fatto cavolate, cose idiote e senza senso, ballato in posti soffocanti e pieni di fumo, chi non si è illuso che quel perfetto sconosciuto fosse l'amore della vita? Chi non si è mai svegliato in un letto vuoto e disfatto col cuore a brandelli, sentendosi sbagliato, deluso, soffocato da una lacerante solitudine, bisognoso di un abbraccio sincero, di qualcuno che semplicemente fosse lì ad ascoltarti?
Chi non è mai stato così follemente e irresponsabilmente giovane?
In un'epoca più o meno remota, almeno una volta, almeno per un secondo siamo stati tutti Charlotte Simmons.

 

 

 



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