"Quanto sono taglienti gli oggetti quotidiani con l'assenza. Sono sola. Non c'è astrologia che tenga, non troverò mai qualcuno che voglia costruire con me più di un castello di carte. Solo nei film succede che qualcuno dica "tu mi piaci da morire, Bridget, così come sei" (...) Sono stanca. Stanca di crederci. Stanca di essere delusa. Sono stanca di soffrire. Sono stanca di ricostruirmi, ogni volta, daccapo. Sono stanca di essere forte. Sono stanca che mi si dica che sono forte, come un alibi per trattarmi male. Non ne posso più. Non ci credo più".
Cercavo un libro semplice, divertente e di facile lettura, nessun
dramma, nessuna tragedia, nessuno che vuole suicidarsi, ma una bella
storia d'amore di quelle che, senza pensare troppo, ti fanno sognare
per qualche ora con gli occhi a cuoricino, della serie non è vero ma ci
voglio credere. L’idea di fondo è simpatica e originale, ma le numerose
pagine e le vicende a tratti inverosimili rendono il libro noioso dopo
un po’ e soprattutto la protagonista non è poi così sfortunata in
amore, tutt'altro! Incontra casualmente il brillante dirigente, alias
tagliatore di teste sosia di Richard Gere, bello, tenebroso e
motorizzato, ci fosse mai uno che guida l'ape car... Riccioli al vento,
giacca di pelle nera da vero uomo che non deve chiedere mai (ma che poi
cos'è questo fantomatico odore di cuoio che fa partire l'ormone???) e il
bel tenebroso si innamora di lei, cosa prevedibilissima che si intuisce
già dopo il primo capitolo, insomma considerando la tematica esigua 400 e
più pagine mi sembrano eccessive, come a voler allungare troppo il
brodo, non è mica l’Odissea.
Ma soprattutto questo libro mi ha delusa perché non mi ha tirato su per niente il morale, la protagonista NON è "sfigata" in amore, è fortunatissima, se c'è una concorrente, vincitrice assoluta e medaglia d'oro delle Zitelliadi, quella sono io.
Ma soprattutto questo libro mi ha delusa perché non mi ha tirato su per niente il morale, la protagonista NON è "sfigata" in amore, è fortunatissima, se c'è una concorrente, vincitrice assoluta e medaglia d'oro delle Zitelliadi, quella sono io.
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