martedì 1 settembre 2015

Lettera al mio giudice



Lettera al mio giudice, G. Simenon

Labile è il confine tra amore e ossessione. Una  passione  totale e sconvolgente che irrompe all’improvviso in una notte di pioggia nella vita di un uomo irreprensibile, medico stimato, marito e padre, infelice e insoddisfatto, e poi cresce, divampa, si mescola al terrore dell'assenza e cambia pelle diventando gelosia, violenza, incubo, fantasmi che assediano la mente e la sconvolgono.
Una lucida follia, perché per far vivere la vera Martine, innocente e  pura, occorre distruggere l’altra,
”la bugiarda, la viziosa, quella dei cocktail, delle sigarette e dei bar, gli sgabelli alti e le gambe accavallate, la sfacciata familiarità con i baristi, le civetterie con tutti gli uomini che le capitavano a tiro”, quella di prima.
Una scrittura tagliente e incisiva, affilata come un rasoio, precisa ed essenziale, che squarcia il velo della rassicurante quotidianità e ci lascia intravedere l’abisso che inghiotte e dissolve un uomo e una donna.
Amore passione folle ossessione.

“Il miracolo è che io l’abbia incontrata, è quel doppio ritardo che ci ha condotti uno di fronte all’altra; ma il fatto più straordinario è che io, Charles Alavoine, una notte che ero ubriaco come lei e che con lei avevo trascinato vilmente la nostra nausea per le vie sporche di pioggia, abbia avuto quell’intuizione improvvisa. Non è stata una vera intuizione, sarebbe più esatto dire che ho intravisto, nel buio profondo in cui brancolavamo, un tenue chiarore in lontananza.
In fondo il vero miracolo è che mi sia venuta voglia, chissà perché, forse perché anch’io mi sentivo solo, perché a volte avevo desiderato sedermi su una panchina e non muovermi più, forse perché mi era rimasto un barlume di vitalità e perché non tutto era spento in me, il vero miracolo è stato che io abbia voluto avvicinarmi a quel chiarore fraterno e cercare di capirlo, e che quel desiderio inconscio sia bastato a farmi superare tutti gli ostacoli.
Non sapevo neppure, allora, che quello era amore”.



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