mercoledì 26 agosto 2015

Esche vive, Versilia rock city



Esche vive, Versilia rock city, F. Genovesi


Una scrittura semplice, frizzante e vivace, divertente e malinconica, imperfetta così come le storie narrate, dove i protagonisti sono personaggi bizzarri e strampalati con una vita incasinata e scombinata, con i loro mille difetti e imperfezioni.
Ho trovato questi due libri piacevoli, scorrevoli, hanno alleggerito di molto giornate pesanti e difficili, li ho bevuti tutti d’un fiato, anche se il mio libro preferito resta chi manda le onde, gli altri li ho trovati meno coinvolgenti ed emozionanti.

Esche vive ambientato in paesino sperduto della provincia toscana, Muglione, tra campi incolti e fossi, racconta le vicende di Fiorenzo, un ragazzo di 19 anni con due passioni grandi, la pesca e il rock, che è cresciuto in fretta imparando a sue spese che spesso”quello che manca conta molto di più di quello che c’è”, di un campioncino geniale che in bicicletta corre fortissimo ma nella vita quotidiana è indifeso ed emarginato dai compagni che lo prendono in giro, di Tiziana che ha 30 anni, gestisce un informavecchi e pensa di aver sbagliato tutto nella vita e di una passione improbabile, assurda e travolgente, che va oltre l’età, l’esperienza, la ferrea razionalità. Perché se vuoi vivere davvero non puoi stare lì fermo e aspettare, nella vita come nella pesca l’esca è importante perché “qualcosa devi mettere in gioco, sennò non ha senso giocare”, mettersi in gioco nel fiume della vita e degli eventi imprevedibili che ci travolgono, ci saltano addosso e ci lasciano poi lì vivi, disorientati e confusi, ma ancora a galla.

Versilia rock city è la città delle vacanze, delle feste, dei ricconi, del mare estivo, che d’inverno si spoglia e si svuota, dove quattro anime smarrite cercano di sopravvivere.
 Mario ex dj famoso negli anni novanta, che vive chiuso in casa da anni tra pc e ansiolitici, Renato il primo della classe, che si è laureato in informatica per far piacere alla madre e ora organizza viaggi esotici in località da sogno per chi non può permettersi altro lusso che quello di una sfrenata fantasia, Nello eccentrico e strambo, con un passato difficile alle spalle, tra droga e violenza e un sogno da pirata e Roberta, avvocato rampante che non riesce a provare alcuna emozione, ha il cuore ghiacciato e vuole vivere prima che sia troppo tardi.
Questo libro mi ha convinto meno, l'impianto narrativo mi è sembrato debole e incoerente, un puzzle dove i pezzi non si incastrano bene e restano slegati e confusi.
Spesso leggo commenti negativi su questi libri perché racconterebbero storie inverosimili di poveri sfigati, che poi è anche il motivo per cui li amo, personaggi sfigati sì, non di successo, non bellissimi intelligentissimi brillantissimi, privi di odiosi e inutili issimi, ma assurdi, a tratti imbarazzanti e quasi ridicoli, confusi e disarmati dalla vita, forse un po’scemi ma tremendamente veri, bisognosi di tutto, così vicini a noi, umani e meravigliosamente imperfetti, con una speranza e la voglia di lottare e sopravvivere nel caos, malgrado tutto.
E allora ben vengano, io sto dalla loro parte.
 

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