mercoledì 27 maggio 2015

Il profumo

Il profumo, P. Suskind (1985)

“Nel diciottesimo secolo visse in Francia un uomo, tra le figure più geniali e scellerate di quell'epoca non povera di geniali e scellerate figure.
Si chiamava Jean-Baptiste Grenouille e se il suo nome, contrariamente al nome di altri mostri geniali quali de Sade, Saint-Just, Fouché, Bonaparte, oggi è caduto nell'oblio, non è certo perché Grenouille stesse indietro a questi più noti figli delle tenebre per spavalderia, disprezzo degli altri e immoralità, bensì perché il suo genio e unica ambizione rimase in un territorio che nella storia non lascia traccia: nel fugace regno degli odori.”

Perverso, intenso, velenoso, inebriante, feroce, mostruoso, folle profumiere geniale, inventore di un profumo sublime e dolcissimo capace di stregare e far innamorare l’umanità intera, di catturare l’anima, la pura essenza delle sue giovanissime vittime.
Ma questo malvagio prodigio non svela al carnefice il mistero più importante, la propria identità, non lo porta a conoscere se stesso, il proprio essere, chi è davvero, bellezza, orrore e crudele deformità senza odore, e allora tutto si rivela inutile e non resta che il delirante, orgiastico annullamento finale.

“Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini”.

"Anche se il suo profumo di fronte al mondo lo faceva apparire come un Dio, se non riusciva a sentire il proprio odore e se quindi era condannato a non sapere mai chi egli fosse, se ne infischiava, se ne infischiava del mondo, di se stesso, del suo profumo."


Nessun commento:

Posta un commento