domenica 1 dicembre 2019

Mucchio d'ossa

Mucchio d'ossa, Stephen King
Michael Noonan scrittore di successo, dopo la perdita improvvisa della giovane moglie attraversa un periodo di profonda crisi personale e dolore.
Vaga alla deriva, smarrito, solo e infelice.
Non riesce più a scrivere, è attanagliato dal blocco dello scrittore, soltanto la vista dell'applicazione Word 6 sul pc gli provoca ansia e tremendi attacchi di panico.
La scrittura era la sua passione più grande eppure adesso non riesce a scrivere nemmeno la lista della spesa, panico fuori controllo, torace costretto in una morsa d'acciaio, mancanza di respiro.
Decide di abbandonare la sua casa nel Derry, diventata troppo grande e solitaria e tornare a Sara Laughs nel Maine, la casa al lago, dove lui e la moglie amavano rifugiarsi negli anni felici, in mezzo alla natura, boschi verdeggianti, lago limpido, cielo terso.
C'è qualcosa che lo sta chiamando con forza laggiù, strani sogni, oscuri presagi.
La casa al lago immersa nella natura, in un luogo fuori dalle mappe denominato TR, popolato da un'anziana e coesa comunità locale, gli riserverà non poche sorprese.
Una casa abitata da voci, sussurri, urla e un pianto sommesso, una casa stregata da oscure e misteriose presenze.
Qui Mike in modo del tutto casuale conoscerà la giovane e bella Mattie, una ragazza di vent'anni con un passato duro e difficile alle spalle e Kyra, la sua adorabile bambina di tre anni e lotterà al loro fianco per sottrarle alla malefica influenza del vecchio Max Devore, un uomo potente e senza scrupoli, prepotente e malvagio.
Elementi soprannaturali, vecchie storie di fantasmi si intrecciano con una dura battaglia legale per la custodia della piccola Kyra.
Un romanzo avvincente, una scrittura fluida e coinvolgente che tiene con il fiato sospeso fino alla fine, buona introspezione psicologica dei personaggi, dialoghi interessanti.
Il reale si intreccia con il soprannaturale, i desideri e le passioni umane con avvenimenti misteriosi e inquietanti.
Numerosi i riferimenti letterari da Thomas Hardy a Maugham e Melville con il suo Bartleby lo scrivano.
Un uomo in crisi che deve fare i conti con il suo dolore, una ragazza in lotta contro una comunità ostile, un vecchio senza scrupoli e poi fantasmi, presenze terribili e inquietanti.
Varie le tematiche affrontate nel libro dall'elaborazione del lutto al blocco dello scrittore, dall'amore immortale all'affetto paterno che nasce spontaneo e puro, dal razzismo alla malvagità umana e poi il tempo che corre veloce cancellando sogni e desideri.
Un libro che a suo modo ci parla di amore, amicizia, paura, odio, vendetta, dei nostri fantasmi interiori e di quelli che agitano catene nel buio.
Come diceva un celebre scrittore "anche la più sagace caratterizzazione in un romanzo non è che un mucchio d'ossa", noi stessi lo siamo, eppure c'è qualcosa per cui vale la pena vivere e lottare, allontanando le ombre, combattendo i propri fantasmi.
E dopo la tempesta tremenda che oscura il cielo e sradica gli alberi nulla sarà più come prima.
Un King insolitamente romantico in alcuni passaggi, che svela un lato tenero e sentimentale, ma non contateci troppo è pur sempre il re del brivido e le creature spaventose e terrificanti sono sempre laggiù dietro l'angolo pronte a colpire nel buio.
***
"A confronto del più insignificante essere umano che posi effettivamente il piede sulla faccia della terra e vi proietti la sua ombra, avrebbe affermato Hardy, anche la più sagace caratterizzazione in un romanzo non è che un mucchio d'ossa.
Io lo capivo perché era così che mi sentivo in quegli interminabili giorni di deriva: un mucchio d'ossa."



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