Duma Key, Stephen King
"Dio ci punisce sempre per ciò che non sappiamo immaginare."
Duma Key.
Sottile lembo di terra tra cielo e mare, sciabordio di onde e risacca, mormorio di conchiglie insonni, silenzio spettrale della notte.
Duma Key.
Sogno paradisiaco, inquietante incubo, urlo muto, inebriante veleno, incendio di colori su tela bianca, voce che sussurra, ombra che striscia furtiva nel buio, tesoro sepolto tra le onde, tramonto rosso sul mare, sagoma nera all'orizzonte.
Duma Key.
Bellezza e orrore, eden rigoglioso e inferno.
Isola sperduta nel golfo del Messico, nel caldo largo.
Lasciati cullare dal mormorio delle onde scintillanti di sole, dal vento che agita le palme, dalla voce roca delle conchiglie.
Chiudi gli occhi. Salpiamo.
Sottile lembo di terra tra cielo e mare, sciabordio di onde e risacca, mormorio di conchiglie insonni, silenzio spettrale della notte.
Duma Key.
Sogno paradisiaco, inquietante incubo, urlo muto, inebriante veleno, incendio di colori su tela bianca, voce che sussurra, ombra che striscia furtiva nel buio, tesoro sepolto tra le onde, tramonto rosso sul mare, sagoma nera all'orizzonte.
Duma Key.
Bellezza e orrore, eden rigoglioso e inferno.
Isola sperduta nel golfo del Messico, nel caldo largo.
Lasciati cullare dal mormorio delle onde scintillanti di sole, dal vento che agita le palme, dalla voce roca delle conchiglie.
Chiudi gli occhi. Salpiamo.
Edgar Freemantle è un uomo che ha sempre lavorato sodo nella vita, ha costruito da solo la sua ricchezza, mettendo su dal niente la sua impresa di costruzioni edili, diventando milionario. Ha una bella moglie, due splendide ragazze, una vita serena.
Ma un bel giorno questo sogno svanisce, un incontro ravvicinato tra il suo pick-up e una enorme gru gialla provoca un tremendo incidente, da cui verrà fuori vivo, ma con il corpo a brandelli e la memoria rovinata.
Dolore costante e insopportabile, una rabbia cieca, incontrollata che cala sugli occhi come nebbia rossa oscurando il mondo, una furia cieca, distruttrice.
A volte rimpiange di non essere morto quel giorno.
Dopo l'incidente Edgar è un uomo spezzato, rabbioso, alla deriva, con cicatrici profonde nel corpo e nell'anima e poi c'è quella furia rossa implacabile e feroce, quella collera che come un velo oscura tutto.
La moglie lo abbandona, terrorizzata da quella furia violenta, lui è sempre più solo e infelice.
Può lasciarsi andare nella spirale nera della depressione vagheggiando fantasie autodistruttive o può provare a rialzarsi, riemergendo faticosamente dall'abisso.
Seguendo i consigli del suo terapeuta prova a ricostruirsi una vita lontano da quei luoghi che l'hanno segnato profondamente, la sua seconda vita, perché quella di prima non esiste più. Lontano dall'inverno freddo e ghiacciato del Minnesota, laggiù nella costa calda e soleggiata del sud della Florida, in un'isola meravigliosa di palme, mare azzurro e tramonti spettacolari.
Un sogno, la promessa di una nuova vita.
Duma Key con la sua lussureggiante vegetazione selvaggia, i cieli incendiati dai tramonti sul mare, la notte che cala leggera e quel cielo buio trafitto di stelle.
Un angolo di paradiso, silenzio, solitudine, lontano dal caos e dal dolore della vita di prima.
Duma Key dove il suo talento artistico esplode improvviso con forza dirompente e geniale, tele bianche che prendono vita, trasformandosi in dipinti conturbanti e oscuri.
Il tramonto arancione che infiamma il cielo, sfumando la linea dell'orizzonte, conchiglie che mormorano la loro cantilena stanca, cullate dall'alta marea di notte, rose annegate nell'acqua, una bambina in balia della corrente su una barchetta, una nave all'orizzonte, lontana, enigmatica e oscura, con le vele strappate e il sartiame marcescente, un vascello in rovina, spettrale, una nave carica di fantasmi e misteriosi segreti.
Se dovessi descrivere Duma key direi che è una tavolozza di colori, il rosso della collera, l'arancione del cielo in fiamme, il verde delle palme, il blu profondo del mare, il nero di quella sagoma misteriosa e inquietante che si affaccia all'orizzonte.
Ma è anche un romanzo che parla di amicizia, quella forte, vera, indistruttibile che resiste a tutto e può fronteggiare il dolore e l'orrore più nero, quella nata per caso tra due uomini che sono stati all'inferno e ne sono poi venuti fuori, piegati ma non sconfitti.
Edgar e Wireman, uno dei personaggi più suggestivi creati dalla penna del Re, quest'uomo robusto dal cuore grande, che parla in spagnolo, colto, brillante, ironico, generoso, che ha vissuto due vite proprio come Edgar.
Nella vecchia vita era un avvocato, nella seconda assiste con amore l'anziana Elizabeth proprietaria dell'isola, erede di una fortuna immensa con la mente annebbiata dall'alzheimer, innamorata dell'arte e della pittura.
Creare qualcosa attraverso un disegno o un dipinto è un potere immenso, inquietante, pericoloso, affascinante.
L'artista Demiurgo crea e distrugge, inebriato dal fervore creativo, evoca desideri, paure dandogli forma e vita sulla carta.
Duma Key narra del potere immenso dell'arte, ma anche di speranza, forza e rinascita, di come sia possibile ricominciare a vivere quando tutto sembra perduto, quando tutto è nebbia e dolore, rimettendo insieme i pezzi di una vita distrutta, lentamente, passo dopo passo, superando tutto l'orrore.
Lo puoi fare.
Amicizia sincera, magia dell'arte, ossessione per la propria passione, genio e sregolatezza e poi fantasmi, si è anche una storia di fantasmi, ma non è solo questo.
Descrizioni intense di paesaggi naturali, personaggi dipinti con cura e ben caratterizzati a livello psicologico, una scrittura potente ed evocativa, un libro che avrebbe funzionato lo stesso anche senza gli elementi tipici del re del brivido, fantasmi, ossa putride, crani fracassati, scheletri scricchiolanti.
Il libro può dividersi idealmente in due parti.
Nella prima è racchiusa la storia di Edgar, umana faticosa dolorosa, il ritorno alla vita dopo quel terribile incidente, l'incontro con Wireman e Jack, il suo fidato assistente personale sull'isola, la scoperta dell'amicizia, persone speciali che possono guardarti le spalle nei momenti più terribili e pericolosi, quando l'unione fa la forza e senza di loro saresti perduto.
Nella seconda ci imbattiamo nei fantasmi emersi dalle onde con i loro oscuri e neri presagi e gli effetti speciali tipici di King.
Siamo lontani dai brividi, dalle ondate di puro terrore di Carrie, Shining, Pet Sematary, un libro che non definirei neppure un horror vero e proprio, forse più una indagine introspettiva nei fenomeni paranormali, un thriller psicologico con elementi soprannaturali.
Non dimenticherò quelle descrizioni vivide e perfette, pennellate di puro colore, quel tramonto, quel cielo rosso arancio, quel mare livido e quel vento che soffia forte e impetuoso sulla baia, sempre più forte.
Duma Key è un dipinto inquietante, bello e terribile, un'isola dominata da una forza potente e oscura che si è risvegliata dal suo lungo sonno, un incubo a occhi aperti, un airone che vola rovesciato, una bambola dai capelli rossi e stopposi, la tua paura da bambino, cattivo brutto cattivo, conchiglie che bisticciano nel buio, biglie verdi sull'acqua, artigli adunchi, una bambina con un vestito blu.
Duma Key è il tuo brutto sogno da cui ti svegli urlando, accendendo la luce, mentre guardi l'ombra dissolversi, solo un brutto sogno, ma il cuore batte forte e c'è qualcosa nel buio che mormora la sua lugubre cantilena di morte.
Solo un incubo, quella vecchia paura infantile, un sogno nero che non può più farti male, sei al sicuro adesso, è finita.
Forse yes, forse no.
Ma un bel giorno questo sogno svanisce, un incontro ravvicinato tra il suo pick-up e una enorme gru gialla provoca un tremendo incidente, da cui verrà fuori vivo, ma con il corpo a brandelli e la memoria rovinata.
Dolore costante e insopportabile, una rabbia cieca, incontrollata che cala sugli occhi come nebbia rossa oscurando il mondo, una furia cieca, distruttrice.
A volte rimpiange di non essere morto quel giorno.
Dopo l'incidente Edgar è un uomo spezzato, rabbioso, alla deriva, con cicatrici profonde nel corpo e nell'anima e poi c'è quella furia rossa implacabile e feroce, quella collera che come un velo oscura tutto.
La moglie lo abbandona, terrorizzata da quella furia violenta, lui è sempre più solo e infelice.
Può lasciarsi andare nella spirale nera della depressione vagheggiando fantasie autodistruttive o può provare a rialzarsi, riemergendo faticosamente dall'abisso.
Seguendo i consigli del suo terapeuta prova a ricostruirsi una vita lontano da quei luoghi che l'hanno segnato profondamente, la sua seconda vita, perché quella di prima non esiste più. Lontano dall'inverno freddo e ghiacciato del Minnesota, laggiù nella costa calda e soleggiata del sud della Florida, in un'isola meravigliosa di palme, mare azzurro e tramonti spettacolari.
Un sogno, la promessa di una nuova vita.
Duma Key con la sua lussureggiante vegetazione selvaggia, i cieli incendiati dai tramonti sul mare, la notte che cala leggera e quel cielo buio trafitto di stelle.
Un angolo di paradiso, silenzio, solitudine, lontano dal caos e dal dolore della vita di prima.
Duma Key dove il suo talento artistico esplode improvviso con forza dirompente e geniale, tele bianche che prendono vita, trasformandosi in dipinti conturbanti e oscuri.
Il tramonto arancione che infiamma il cielo, sfumando la linea dell'orizzonte, conchiglie che mormorano la loro cantilena stanca, cullate dall'alta marea di notte, rose annegate nell'acqua, una bambina in balia della corrente su una barchetta, una nave all'orizzonte, lontana, enigmatica e oscura, con le vele strappate e il sartiame marcescente, un vascello in rovina, spettrale, una nave carica di fantasmi e misteriosi segreti.
Se dovessi descrivere Duma key direi che è una tavolozza di colori, il rosso della collera, l'arancione del cielo in fiamme, il verde delle palme, il blu profondo del mare, il nero di quella sagoma misteriosa e inquietante che si affaccia all'orizzonte.
Ma è anche un romanzo che parla di amicizia, quella forte, vera, indistruttibile che resiste a tutto e può fronteggiare il dolore e l'orrore più nero, quella nata per caso tra due uomini che sono stati all'inferno e ne sono poi venuti fuori, piegati ma non sconfitti.
Edgar e Wireman, uno dei personaggi più suggestivi creati dalla penna del Re, quest'uomo robusto dal cuore grande, che parla in spagnolo, colto, brillante, ironico, generoso, che ha vissuto due vite proprio come Edgar.
Nella vecchia vita era un avvocato, nella seconda assiste con amore l'anziana Elizabeth proprietaria dell'isola, erede di una fortuna immensa con la mente annebbiata dall'alzheimer, innamorata dell'arte e della pittura.
Creare qualcosa attraverso un disegno o un dipinto è un potere immenso, inquietante, pericoloso, affascinante.
L'artista Demiurgo crea e distrugge, inebriato dal fervore creativo, evoca desideri, paure dandogli forma e vita sulla carta.
Duma Key narra del potere immenso dell'arte, ma anche di speranza, forza e rinascita, di come sia possibile ricominciare a vivere quando tutto sembra perduto, quando tutto è nebbia e dolore, rimettendo insieme i pezzi di una vita distrutta, lentamente, passo dopo passo, superando tutto l'orrore.
Lo puoi fare.
Amicizia sincera, magia dell'arte, ossessione per la propria passione, genio e sregolatezza e poi fantasmi, si è anche una storia di fantasmi, ma non è solo questo.
Descrizioni intense di paesaggi naturali, personaggi dipinti con cura e ben caratterizzati a livello psicologico, una scrittura potente ed evocativa, un libro che avrebbe funzionato lo stesso anche senza gli elementi tipici del re del brivido, fantasmi, ossa putride, crani fracassati, scheletri scricchiolanti.
Il libro può dividersi idealmente in due parti.
Nella prima è racchiusa la storia di Edgar, umana faticosa dolorosa, il ritorno alla vita dopo quel terribile incidente, l'incontro con Wireman e Jack, il suo fidato assistente personale sull'isola, la scoperta dell'amicizia, persone speciali che possono guardarti le spalle nei momenti più terribili e pericolosi, quando l'unione fa la forza e senza di loro saresti perduto.
Nella seconda ci imbattiamo nei fantasmi emersi dalle onde con i loro oscuri e neri presagi e gli effetti speciali tipici di King.
Siamo lontani dai brividi, dalle ondate di puro terrore di Carrie, Shining, Pet Sematary, un libro che non definirei neppure un horror vero e proprio, forse più una indagine introspettiva nei fenomeni paranormali, un thriller psicologico con elementi soprannaturali.
Non dimenticherò quelle descrizioni vivide e perfette, pennellate di puro colore, quel tramonto, quel cielo rosso arancio, quel mare livido e quel vento che soffia forte e impetuoso sulla baia, sempre più forte.
Duma Key è un dipinto inquietante, bello e terribile, un'isola dominata da una forza potente e oscura che si è risvegliata dal suo lungo sonno, un incubo a occhi aperti, un airone che vola rovesciato, una bambola dai capelli rossi e stopposi, la tua paura da bambino, cattivo brutto cattivo, conchiglie che bisticciano nel buio, biglie verdi sull'acqua, artigli adunchi, una bambina con un vestito blu.
Duma Key è il tuo brutto sogno da cui ti svegli urlando, accendendo la luce, mentre guardi l'ombra dissolversi, solo un brutto sogno, ma il cuore batte forte e c'è qualcosa nel buio che mormora la sua lugubre cantilena di morte.
Solo un incubo, quella vecchia paura infantile, un sogno nero che non può più farti male, sei al sicuro adesso, è finita.
Forse yes, forse no.
***
"Si comincia con uno spazio bianco. Non dev'essere necessariamente carta o tela, ma secondo me dev'essere bianco. Noi diciamo bianco perché abbiamo bisogno di una parola, ma la definizione giusta è «niente». Il nero è l'assenza della luce, ma il bianco è l'assenza della memoria, il colore del non ricordo.
Come ricordiamo di ricordare? È una domanda che mi sono posto spesso dopo Duma Key, spesso nelle ore piccole della notte, perdendo lo sguardo nell'assenza della luce, ricordando amici assenti. Certe volte in quelle ore piccole penso all'orizzonte. Bisogna stabilire l'orizzonte. Bisogna segnare il bianco. Un atto abbastanza semplice, direte, ma ogni atto che rifà il mondo è eroico. O così sono giunto a concludere".
Come ricordiamo di ricordare? È una domanda che mi sono posto spesso dopo Duma Key, spesso nelle ore piccole della notte, perdendo lo sguardo nell'assenza della luce, ricordando amici assenti. Certe volte in quelle ore piccole penso all'orizzonte. Bisogna stabilire l'orizzonte. Bisogna segnare il bianco. Un atto abbastanza semplice, direte, ma ogni atto che rifà il mondo è eroico. O così sono giunto a concludere".
"Edgar, c'è niente che ti faccia felice?"
Mi sono fermato alla superficie della sua domanda (la sola parte che mi sembrava inoffensiva) e ho detto: "Disegnavo".
Era stato qualcosa di più che semplice disegnare, ma era passato molto tempo. Dopo erano intervenute altre cose.
Matrimonio, carriera. Entrambi erano finiti o stavano finendo.
"Quando?"
"Da ragazzo."
"E poi?"
Mi è venuta voglia di mentire per non fare la figura dello stacanovista senza altri interessi nella vita, ma poi gliel'ho confessato.
"Mai più."
"Ricomincia," mi ha consigliato. "Hai bisogno di siepi."
"Siepi", ho ripetuto io perplesso.
"Sì, Edgar." Era sorpreso e un po' deluso come se non avessi colto un concetto banale.
"Siepi contro la notte."
Mi sono fermato alla superficie della sua domanda (la sola parte che mi sembrava inoffensiva) e ho detto: "Disegnavo".
Era stato qualcosa di più che semplice disegnare, ma era passato molto tempo. Dopo erano intervenute altre cose.
Matrimonio, carriera. Entrambi erano finiti o stavano finendo.
"Quando?"
"Da ragazzo."
"E poi?"
Mi è venuta voglia di mentire per non fare la figura dello stacanovista senza altri interessi nella vita, ma poi gliel'ho confessato.
"Mai più."
"Ricomincia," mi ha consigliato. "Hai bisogno di siepi."
"Siepi", ho ripetuto io perplesso.
"Sì, Edgar." Era sorpreso e un po' deluso come se non avessi colto un concetto banale.
"Siepi contro la notte."
"Parla, memoria, che io non abbia a scordare il sapore delle rose o il rumore delle polveri nel vento. Che io possa assaporare una volta ancora la coppa verde del mare."
"L'incidente mi aveva in fondo insegnato una cosa sola: l'unico modo per andare avanti è andare avanti. Dire lo posso fare anche quando sai che non puoi."
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