Shining, Stephen King
"Questo posto disumano crea mostri umani."
Maschere variopinte, turbinio di neve e coriandoli, stelle filanti blu, serate danzanti, un orchestra che suona Glenn Miller, uomini eleganti che ballano con donne fasciate in seducenti abiti da sera, mentre l'orologio ticchetta impaziente e sfiora la mezzanotte, l'ora perfetta.
Bisbigli, sussurri, risate soffocate nel buio, lanterne giapponesi a illuminare la notte.
Una grandiosa, spumeggiante, folle, macabra festa di morte.
"Giù la maschera! Giù la maschera!"
Bisbigli, sussurri, risate soffocate nel buio, lanterne giapponesi a illuminare la notte.
Una grandiosa, spumeggiante, folle, macabra festa di morte.
"Giù la maschera! Giù la maschera!"
L'Overlook Hotel lussuoso, antico, imponente, immenso, si erge sullo sfondo delle Montagne Rocciose in Colorado, montagne aspre, affilate, che lambiscono il cielo e precipitano in baratri bui.
L'Overlook Hotel e i suoi illustri ospiti, uomini d'affari, presidenti, donne belle e seducenti, esponenti di clan malavitosi, personaggi torbidi e oscuri.
L'Overlook Hotel con le sue finestre illuminate come occhi che ti spiano nel buio.
L'Overlook Hotel che nei rigidi mesi invernali diventa una prigione di ghiaccio e solitudine, isolato dalla neve che scende silenziosa e morbida a velare il mondo.
L'atrio lussuoso, le stanze eleganti, i lunghi corridoi rivestiti di seta e tappeti floreali, la sala da pranzo enorme, la Colorado Lounge, la sala da ballo, il parco giochi, le originali siepi a forma di buffi animali.
Oscure e misteriose presenze animano quelle stanze, che negli anni sono state teatro di una lunga serie di eventi luttuosi, omicidi, suicidi, regolamenti di conti, morti sospette, torbide passioni.
Fantasmi inquieti e insonni si agitano nel buio.
L'Overlook Hotel e i suoi illustri ospiti, uomini d'affari, presidenti, donne belle e seducenti, esponenti di clan malavitosi, personaggi torbidi e oscuri.
L'Overlook Hotel con le sue finestre illuminate come occhi che ti spiano nel buio.
L'Overlook Hotel che nei rigidi mesi invernali diventa una prigione di ghiaccio e solitudine, isolato dalla neve che scende silenziosa e morbida a velare il mondo.
L'atrio lussuoso, le stanze eleganti, i lunghi corridoi rivestiti di seta e tappeti floreali, la sala da pranzo enorme, la Colorado Lounge, la sala da ballo, il parco giochi, le originali siepi a forma di buffi animali.
Oscure e misteriose presenze animano quelle stanze, che negli anni sono state teatro di una lunga serie di eventi luttuosi, omicidi, suicidi, regolamenti di conti, morti sospette, torbide passioni.
Fantasmi inquieti e insonni si agitano nel buio.
L'Overlook Hotel è l'ultima occasione di riscatto per Jack Torrance, scrittore, alcolista, ex insegnante dopo una spiacevole disavventura, un uomo collerico e impulsivo, da sempre in lotta con i propri fantasmi, che ha deciso di rigare dritto per il bene della sua famiglia che a suo modo ama, malgrado tutto.
La moglie Wendy bionda ed esile, innamorata e spaventata dai suoi eccessi di collera quando è ubriaco e il figlio Danny, cinque anni e un potere immenso.
Lo "Shining", l'Aura, la "luccicanza", quella capacità di vedere oltre, di leggere nella mente, di sbirciare nel futuro.
Danny e le sue notti tormentate da incubi spaventosi, quel tonfo sordo, soffocato, che rimbomba sempre più vicino, scuotendo le pareti, facendolo urlare di terrore.
Bum. Bum. Redrum.
La paura strisciante che cresce, quella che ti gela il sangue e ti fa urlare nel buio.
"Giù la maschera! Giù la maschera!"
Danny e le sue deliranti visioni, il suo immenso e straordinario potere.
"La morte rossa dominava su tutto!"
Danny irradia come un faro scintillante mentre attorno a lui si addensano ombre nere, minacciose e inquietanti.
Jack grazie a un amico influente, ex compagno di sbronze, ottiene l'incarico di custode invernale dell'albergo, un lavoro necessario per restare a galla e fronteggiare le difficoltà economiche.
Il direttore lo mette in guardia dall'isolamento e dal rigido clima invernale che può giocare brutti scherzi a una mente instabile come è già successo in passato, ma Jack è forte, sicuro di sé e vuole quel lavoro a tutti i costi.
Deve allontanarsi dal suo passato turbolento, in quel luogo silenzioso e isolato potrà dedicarsi alla sua attività di scrittore, ha già in mente una commedia e molte idee brillanti, riposare la mente dedicandosi ai lavori manuali di custode, godendo degli affetti familiari, così duramente messi alla prova negli ultimi anni dalle sue intemperanze alcoliche.
Inizialmente tutto sempre andare bene, l'amore torna a fiorire, la crisi coniugale sembra superata, ma poi la follia piomba sulla scena e stravolge tutto.
Strane forze oscure offuscano la sua lucidità mentale, mentre l'albergo gradualmente si impossessa di lui per i suoi scopi malvagi.
Wendy è sempre più perplessa e spaventata dagli inquietanti fenomeni, mentre Danny cercherà con tutte le sue forze di salvare la sua famiglia prima che sia troppo tardi.
Un libro che strega il lettore, tenendolo con il fiato sospeso fino alla fine.
Una scrittura dettagliata, avvincente, intrisa di orrore e innocenza, paura e mistero che affronta tematiche impegnative, il demone dell'alcol, "la brutta cosa" contro cui ha combattuto lo stesso King, il mondo dei bambini alle prese con le guerre e le incomprensioni dei grandi, l'amore smisurato di un bambino di sei anni per i suoi genitori, soprattutto per quel padre inquieto e tormentato.
C'è una scena in questo romanzo, una delle più intense e commoventi che abbia mai letto.
Quando la maschera cade giù a fronteggiarsi ci sono soltanto un bambino coraggioso e terrorizzato e un uomo devastato dal dolore e dalle tenebre della follia.
Il libro e il celebre film di Kubrick divergono in numerosi punti e a mio avviso c'è un aspetto che non viene sottolineato abbastanza nel film.
Jack ama suo figlio, non è soltanto un mostro ghignante, è un padre fragile che soccombe a una forza più grande di lui, che si nutre delle sue debolezze, frustrazioni, della sua rabbia, della sua insoddisfazione, dei suoi demoni personali, annientandolo.
Jack è una maschera tragica di orrore devastante e amore, un uomo che ama e odia ferocemente, con un'infanzia difficile e un padre tormentato dai suoi stessi fantasmi.
Un personaggio complesso, poliedrico, sconfitto dalla vita e dagli abissi oscuri del male.
E quando cadono le maschere, la follia, la collera, la violenza cieca e brutale, la rabbia rossa divampano come un devastante incendio, una folle danza di morte.
I coriandoli colorati diventano cenere e rimane soltanto un bagliore rossastro contro il cielo nero.
King crea una seria dipendenza e tra tutti i suoi libri letti questa estate questo è il mio preferito, in perfetto equilibrio tra orrore e bellezza, amore fragile e disperazione.
Un bambino che risplende come un faro luminoso nella notte più buia, un uomo tormentato, vittima dei propri demoni e di forze oscure e malvagie, una donna che ama e lotta disperatamente per proteggere la sua famiglia, devastata dalla violenza cieca e mostruosa.
King tratteggia l'eterna lotta tra il bene e il male, quando le tenebre sono troppo fitte ci si può smarrire nel buio, perdersi e non trovare più la strada di casa.
A volte il mondo è duro, in balie di forze oscure, accadono cose terribili e inspiegabili, non resta che lottare con coraggio, seguendo la propria strada, tenendo vivo l'amore che ci portiamo dentro, sperare che la notte si diradi e sorga una nuova alba luminosa.
La moglie Wendy bionda ed esile, innamorata e spaventata dai suoi eccessi di collera quando è ubriaco e il figlio Danny, cinque anni e un potere immenso.
Lo "Shining", l'Aura, la "luccicanza", quella capacità di vedere oltre, di leggere nella mente, di sbirciare nel futuro.
Danny e le sue notti tormentate da incubi spaventosi, quel tonfo sordo, soffocato, che rimbomba sempre più vicino, scuotendo le pareti, facendolo urlare di terrore.
Bum. Bum. Redrum.
La paura strisciante che cresce, quella che ti gela il sangue e ti fa urlare nel buio.
"Giù la maschera! Giù la maschera!"
Danny e le sue deliranti visioni, il suo immenso e straordinario potere.
"La morte rossa dominava su tutto!"
Danny irradia come un faro scintillante mentre attorno a lui si addensano ombre nere, minacciose e inquietanti.
Jack grazie a un amico influente, ex compagno di sbronze, ottiene l'incarico di custode invernale dell'albergo, un lavoro necessario per restare a galla e fronteggiare le difficoltà economiche.
Il direttore lo mette in guardia dall'isolamento e dal rigido clima invernale che può giocare brutti scherzi a una mente instabile come è già successo in passato, ma Jack è forte, sicuro di sé e vuole quel lavoro a tutti i costi.
Deve allontanarsi dal suo passato turbolento, in quel luogo silenzioso e isolato potrà dedicarsi alla sua attività di scrittore, ha già in mente una commedia e molte idee brillanti, riposare la mente dedicandosi ai lavori manuali di custode, godendo degli affetti familiari, così duramente messi alla prova negli ultimi anni dalle sue intemperanze alcoliche.
Inizialmente tutto sempre andare bene, l'amore torna a fiorire, la crisi coniugale sembra superata, ma poi la follia piomba sulla scena e stravolge tutto.
Strane forze oscure offuscano la sua lucidità mentale, mentre l'albergo gradualmente si impossessa di lui per i suoi scopi malvagi.
Wendy è sempre più perplessa e spaventata dagli inquietanti fenomeni, mentre Danny cercherà con tutte le sue forze di salvare la sua famiglia prima che sia troppo tardi.
Un libro che strega il lettore, tenendolo con il fiato sospeso fino alla fine.
Una scrittura dettagliata, avvincente, intrisa di orrore e innocenza, paura e mistero che affronta tematiche impegnative, il demone dell'alcol, "la brutta cosa" contro cui ha combattuto lo stesso King, il mondo dei bambini alle prese con le guerre e le incomprensioni dei grandi, l'amore smisurato di un bambino di sei anni per i suoi genitori, soprattutto per quel padre inquieto e tormentato.
C'è una scena in questo romanzo, una delle più intense e commoventi che abbia mai letto.
Quando la maschera cade giù a fronteggiarsi ci sono soltanto un bambino coraggioso e terrorizzato e un uomo devastato dal dolore e dalle tenebre della follia.
Il libro e il celebre film di Kubrick divergono in numerosi punti e a mio avviso c'è un aspetto che non viene sottolineato abbastanza nel film.
Jack ama suo figlio, non è soltanto un mostro ghignante, è un padre fragile che soccombe a una forza più grande di lui, che si nutre delle sue debolezze, frustrazioni, della sua rabbia, della sua insoddisfazione, dei suoi demoni personali, annientandolo.
Jack è una maschera tragica di orrore devastante e amore, un uomo che ama e odia ferocemente, con un'infanzia difficile e un padre tormentato dai suoi stessi fantasmi.
Un personaggio complesso, poliedrico, sconfitto dalla vita e dagli abissi oscuri del male.
E quando cadono le maschere, la follia, la collera, la violenza cieca e brutale, la rabbia rossa divampano come un devastante incendio, una folle danza di morte.
I coriandoli colorati diventano cenere e rimane soltanto un bagliore rossastro contro il cielo nero.
King crea una seria dipendenza e tra tutti i suoi libri letti questa estate questo è il mio preferito, in perfetto equilibrio tra orrore e bellezza, amore fragile e disperazione.
Un bambino che risplende come un faro luminoso nella notte più buia, un uomo tormentato, vittima dei propri demoni e di forze oscure e malvagie, una donna che ama e lotta disperatamente per proteggere la sua famiglia, devastata dalla violenza cieca e mostruosa.
King tratteggia l'eterna lotta tra il bene e il male, quando le tenebre sono troppo fitte ci si può smarrire nel buio, perdersi e non trovare più la strada di casa.
A volte il mondo è duro, in balie di forze oscure, accadono cose terribili e inspiegabili, non resta che lottare con coraggio, seguendo la propria strada, tenendo vivo l'amore che ci portiamo dentro, sperare che la notte si diradi e sorga una nuova alba luminosa.
Colonna sonora: Instant Karma! (We All Shine On) John Lennon.
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