martedì 23 aprile 2019

Marie aspetta Marie

Marie aspetta Marie, Madeleine Bourdouxhe
"La felicità, la felicità, che cos'è la felicità?"
Siamo nei primi anni trenta, Marie è una giovane donna, innamorata di suo marito Jean, i due stanno trascorrendo le vacanze estive in Costa Azzurra.
Caldo intenso, sole accecante, mare limpido.
Jean si tuffa tra le onde, Marie trattiene il respiro, sa che il marito è un pessimo nuotatore. Lo attende calma, immobile, distesa sulla sabbia, a un tratto il suo sguardo incrocia un giovane uomo lassù tra le rocce, ha i capelli neri, le gambe lunghe, muscolose, abbronzate, le spalle "solide e nervose", questo ragazzo giovane risveglia il suo desiderio improvviso, intenso, violento.
Marie ama suo marito, sarebbe disposta a seguirlo in capo al mondo ma quel desiderio assoluto, intransigente, un po' egoista la invade, le dona benessere, serenità, libertà.
Un giovane studente che rivedrà finite le vacanze in una Parigi autunnale, con i suoi caffè, le piazze, i boulevards, una passione intensa e travolgente, un amore fatto di brevi istanti che vive nel presente, un amore che è una cosa viva.
Marie non tradisce per noia o perché non ama più suo marito, vuole seguire il proprio istinto, vivendo liberamente, rivendicando uno spazio tutto suo in cui essere felice.
Inevitabile il confronto con la protagonista del primo romanzo della scrittrice, La donna di Gilles. Elisa è una donna che si annienta nel suo amore distruttivo, annullando completamente se stessa, non ha alcun interesse al di fuori del focolare domestico, la casa, la cura dei figli, il suo uomo che venera, non ha una propria identità, è la donna di Gilles, innamorata, quieta, devota, schiava di questo amore.
Marie non appartiene a nessuno, sa cosa vuole, decide liberamente, è semplicemente se stessa, una donna intelligente, colta, intuitiva, brillante, piena di energie positive e interessi, ama la vita, la propria libertà, vuole assaporarla attimo per attimo, le scelte discutibili della sua fragile sorella le fanno rabbia, Marie è dalla parte della vita, della gioia vitale, non si arrende, non diserta.
Attraverso questa intensa passione riscopre se stessa, i desideri più intimi, Marie ama liberamente, non vuole essere ingabbiata in rigide convenzioni o in un ruolo prestabilito, non vuole essere soltanto la moglie di.
Marie è una donna libera, solitaria, rivendica i suoi preziosi momenti di solitudine, in cui girovagare per la città con i suoi sogni ricordi pensieri, gioiosa, aperta a tutti gli amori possibili, innamorata dell'amore e del mondo con le sue gioie, bellezze, miserie, di un amore che vive nel presente, un amore vivo, qui e ora, che ha la propria segreta bellezza nella sua caducità.
Contempla i volti del suo multiforme cuore, i genitori e i ricordi teneri dell'infanzia, la Marie di un tempo, studentessa dai capelli ramati con una vita davanti a sé, il marito Jean che ama e di cui non può fare a meno, quel ragazzo senza nome che bacia sugli occhi sfiorandogli la fronte, quel giovane studente nervoso dal viso affilato, amante di notti intense e appassionate, la debole sorella Claude, infelice, passiva, rassegnata a lasciarsi stancamente vivere, e quel mondo senza nome, immenso, variegato, bello così com'è, che osserva sorridendo, serena, libera di essere se stessa, semplicemente Marie.
In questo secondo romanzo la scrittrice con uno stile limpido e intimista ci conduce nella mente e nel cuore di Marie, donna emancipata e consapevole, che vive con gioia luminosa in questo vasto mondo, come un giro di giostra al luna park.
***
"Si siedono sulla sabbia. Potrebbero parlarsi ancora: delle colline lontane che digradano verso il mare, della forma di una villa bianca tra i cipressi. Ma a che serve? Sanno che non c’è niente da dire. Accettano tra loro quel silenzio, la ricchezza, la sincerità di quel grande silenzio. Sanno pure che in quel momento vedono ogni cosa dalla stessa prospettiva e che, per entrambi, quella vela rossa spicca netta, aspra, crudele come quella cosa che è in loro".
Pensieri intensi, secchi come ordini, pieni di volontà e di collera, le martellavano la mente e il cuore: "E poi siamo impegnati, fino all'ultimo istante, a lottare contro il nemico: la morte. Lottare finché non ci prenda di forza, la puttana! Ma arrendersi... è questa, la colpa. Non si può disertare. Siamo dalla parte della vita..."
"E tu, altro volto, così giovane, così duro, così lontano...Sei tu il volto dell'amore? Perché dovrei rispondere...I sentimenti si vivono, non si formulano.
Tu sei lontano da me. E io accetto questa distanza dolorosa. E non so come tu mi ami. Non dirmelo. Difendi da me la tua vita, conservala per te. Ne hai il diritto. E se non l'avessi, questo diritto, dovresti conquistartelo. Ma io ti amo. Non te lo dirò. Lo dico a me stessa. Perché dovrei porre un freno a ciò che è così potente dentro di me? Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina e si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte."


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