lunedì 22 aprile 2019

La donna di Gilles

La donna di Gilles, Madeleine Bourdouxhe
"Gilles... dice, nome breve, dal suono liquido, quasi un sussurro..."
Elisa è una moglie premurosa e devota, una creatura mite e dolce, madre di due splendide gemelle dai capelli biondi, un terzo figlio in arrivo.
Vive in un imprecisato paese del Nord Europa, strade innevate e vento gelido, dove l'aria è impregnata dal fumo degli altiforni che sputano fuoco ininterrottamente, una vita modesta e tranquilla di moglie e madre.
No, è molto più di tutto questo, Elisa è la donna di Gilles, lo ama appassionatamente, gli appartiene, è pronta ad annullarsi per lui, per un suo sguardo, una carezza, un bacio sulla fronte.
Si occupa della casa, gli prepara la cena, lo attende quando torna dal lavoro, improvvisamente "stordita da un'ondata di tenerezza", lei tutta "dolcezza e languore, immobile e ansimante" lo osserva con occhi adoranti, la felicità piena è per lei stare abbracciata a quest'uomo, dormirgli accanto, sfiorargli con le labbra la guancia ruvida.
Gilles è un uomo imponente, spalle robuste, torace possente, capelli biondi, è il suo amore. Lei è nata per amarlo, un amore assoluto, totalizzante, distruttivo.
Ma un giorno questa apparente serenità domestica si incrina, in fondo basta un niente per accendere il desiderio. Gilles perde la testa per Victorine, la sorella volubile e incostante di Elisa, dal fisico perfetto non appesantito dalla gravidanza, una donna sensuale che ama essere desiderata, una donna superficiale, capricciosa, indifferente, una donna senza cuore.
Una passione travolgente e insana la loro, una lucida follia, una smania, una malattia, un fuoco che divampa improvvisamente, accecando la mente, distruggendo tutto.
Elisa e il suo cuore disarmato, ferito, deluso, trafitto da questa angosciante scoperta.
Il suo idillio amoroso si trasforma in ansia, tormento, inquietudine, lacrime silenziose notturne.
Sceglie di soffrire in silenzio, facendo finta di nulla, aspetta che Gilless guarisca da questa insana passione, sorride anche se sta morendo dentro, anche se si sente vuota, spezzata.
Diventa la confidente di Gilles, prova a lenire la sua sofferenza amorosa, quando lui è triste o furioso cerca di calmarlo, di farlo ragionare, dandogli addirittura dei consigli, una situazione assurda, crudele, paradossale.
Elisa soffre in silenzio, sempre più sola e angosciata, attende paziente che quella passione effimera si spenga al più presto.
Incompresa dalla sua stessa famiglia, vittima delle malevole chiacchiere di paese, si trascina stancamente un giorno dopo l'altro, sempre più sola e disperata.
Senza il suo amore, lei è niente, un guscio vuoto, i giorni monotoni e desolati, il futuro un enorme buco nero. Lotta, non si arrende, spera di riconquistare il suo uomo.
Eppure quando Gilles pare rinsavire, guarito da quella passione insensata, Elisa è ormai svuotata, spenta, inaridita, morta dentro, qualcosa dentro di lei si è spezzato per sempre.
Quel fardello era troppo pesante per le sue esili spalle, si guarda allo specchio, pallida, smunta e non si riconosce più. Chi è Elisa, che ne è stato del suo amore grande?
Senza quell'amore, sua unica ragione di vita, essenza stessa dell'esistenza, nulla ha più senso, intorno ci sono soltanto cose morte, fredda indifferenza, una lunga notte buia.
Senza il suo amore, Elisa è niente.
Questo libro pubblicato nel 1937 con una prosa lucida ed essenziale ci racconta i turbamenti e le sofferenze di questa giovane donna, le umiliazioni subite, le lacrime silenziose, il suo profondo dolore, non compreso dal marito gretto e meschino e neppure dalla sua famiglia.
Un libro che provoca rabbia e incredulità, vorresti scuotere questa donna fragile e forte, svegliarla dal suo torpore, farle capire che non è possibile annullarsi così per un uomo, per Gilles, quel piccolo uomo egoista, che non merita il suo limpido amore, ma poi comprendi che la scrittrice voleva raccontare proprio questo amore totalizzante, autodistruttivo, un amore che diventa ossessione cieca, delirante, un amore che riduce in cenere, un amore a cui sacrificare tutto anche la vita stessa.
Elisa così pura, indifesa nella sua fede incrollabile nell'amore, lei che è "tutto cuore", e gli altri personaggi così superficiali, vuoti, indifferenti, insensibili, ciechi di fronte alla sua luminosa tenerezza.
Nessuno ha compreso la forza disarmante del suo amore tenace e appassionato fino all'annientamento, a fine lettura rimane addosso una gran malinconia e il dubbio se l'Amore sia poi questo.
***
"Dunque una donna che è unicamente moglie?
Predestinata alla creazione e alla cura di una famiglia? Ma perché tu, ora ansiosa e intirizzita, rifugiata in quest'angolo di verzura, piccola massa d'ombra appena più scura nell'ombra che ti circonda, creatura fra le altre creature, plasmata nella stessa carne inquieta e sofferente, come loro presa di mira dalla vita, perché saresti stata creata per realizzarti secondo un modello unico?"
"Andare da un mondo all'altro... È questo il mondo? Non è invece una cosa piccolissima, invisibile, confusa, sepolta in fondo a noi stessi e che portiamo sempre con noi?
Essere altrove... essere qui... vero, Elisa?"






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