venerdì 22 dicembre 2017

Il diario di Bridget Jones

Il diario di Bridget Jones (Helen Fielding)

Ci sono due cose che mi rendono tollerabile il mese di dicembre con il suo bagaglio di luci colorate, alberelli più o meno verdi, strenne natalizie, corse all'ultimo regalo, parenti rompiballe, queste due cose sono i cartoni animati Disney e questo libro, portato poi sullo schermo millemila anni fa.
La scelta di Firth nel ruolo di Darcy non è stata casuale, è stato voluto fortemente dalla scrittrice proprio perché aveva già interpretato questo celebre personaggio letterario nella miniserie "orgoglio e pregiudizio".
L'unico motivo per cui ho letto questo libro è stato Colin Firth, un motivo più che sufficiente.
Chi è Bridget Jones? E' una giovane donna in carriera, una zitella over trenta con una stramba famiglia alle spalle, una madre assillante e improbabile, amiche eccentriche con cui uscire e fare casino, un lavoro nella caotica Londra e un capo da cui tutte dovrebbero stare alla larga, inaffidabile ed egocentrico, una vita sentimentale incasinata, fumatrice, affetta da logorrea verbale, in perenne lotta con la bilancia, in grado di dire o fare sempre la cosa sbagliata nel momento sbagliato, collezionando figuracce epiche.
Insomma è una ragazza simpatica, un po' sfigata, alle prese con il suo corpo imperfetto, i chili di troppo e una vita sentimentale a dir poco disastrosa.
Scritto sotto forma di diario, questo libretto narra le disavventure tragicomiche di Bridget. Eppure i giorni di dolorosa solitudine e delusioni sentimentali stanno per finire. Durante un party casalingo a base di cetriolini e sottaceti organizzato dalla madre per le feste natalizie incontra lui, non un semplice uomo, ma LUI, il Signor Darcy di austeniana memoria, ok forse Jane si starà rivoltando nella tomba in questo momento, ma proseguiamo.
Chi è Darcy? Il suo vicino di casa, un uomo intelligente e brillante, affidabile, mentalmente stabile e rassicurante, col cuore spezzato da una ex moglie perfida di razza crudele. Durante il loro primo incontro se lei straparla nervosamente, lui non se la cava meglio, con il suo maglione natalizio rennacentrico passato alla storia. Attraverso varie peripezie si ritroveranno, lei la dolce Bridget che da piccola correva nuda nella sua piscina, lui il gentiluomo rigido e serioso, votato al lavoro e all'impegno civile. Bridget e Mr Darcy sono agli antipodi, non hanno nulla in comune, lui è un paladino dei diritti civili, lei una buffa ragazza pazza.
Eppure.
Se c'è una cosa che rende Mr Darcy tale è proprio il suo modo di essere, un cavaliere senza macchia e senza paura del nuovo millennio, sempre presente e disponibile quando c'è bisogno di lui, a costo di attraversare il mondo intero, quando Bridget si infila in una delle sue assurde disavventure. Non la trova ridicola, grassa, inopportuna, stupida, malgrado le sue figuracce e il dire apertamente quello che pensa, al contrario a lui incredibilmente Bridget piace "così com'è".
Non la vuole più alta, più magra, con più tette, più intelligente, meno imbranata, no, lei è perfetta così com'è. Perfetta per lui. Forse è la sua ancora di salvezza per non affogare in un mare di grigia noia, il suo arcobaleno privato, la sua dose di sana follia quotidiana.
Per Bridget Mark Darcy è l'ago della bilancia, l'equilibrio in un universo caotico e imprevedibile e soprattutto il suo meraviglioso principe azzurro. Perché cos'è questo assurdo libro se non una fiaba moderna?
Ecco se devo associare dicembre a qualcosa di bello mi piace pensare a loro due in piedi in mezzo al nulla, mentre nevica, abbracciati stretti, una ragazza un po' stramba e un ex bravo ragazzo.
E lo so che il principe azzurro non esiste, lo so che nella vita reale c'è sempre qualcuno che vuole cambiarti e per cui non sei mai abbastanza, che ti farà del male e ti deluderà o viceversa, e magari proprio a dicembre sparirà per sempre dalla tua vita e addio favola. So anche che questo è un libro semplice, facile, comico, trash quanto vi pare, però in questo mese gelido a me piace pensare a loro due innamorati più che mai, felici e contenti come nelle fiabe.
Per tornare alla realtà c'è sempre tempo.

"E così presi una grande decisione, mi dovevo assicurare di non ritrovarmi l'anno prossimo mezza ubriaca ad ascoltare FM nostalgia, le canzoni più belle per gli ultra trentenni! Decisi di riprendere in mano la mia vita. E cominciare un diario, in cui scrivere tutta la verità su Bridget Jones, nient'altro che la verità. Decisione numero uno: ovviamente perdere dieci chili. Numero due: mettere sempre a lavare le mutande della sera prima. Ugualmente importante: trovare un ragazzo dolce e carino con cui uscire, evitando di provare attrazioni romantico-morbosa per nessuno dei seguenti soggetti: alcolizzati, maniaci del lavoro, fobici dei rapporti seri, guardoni, megalomani, impotenti sentimentali o pervertiti. E soprattutto non fantasticare su una particolare persona che incarna tutti questi aspetti."

"Non penso affatto che tu sia un'idiota. Oddio, è vero che c'è qualche cosa di ridicolo in te, nei tuoi modi e tua madre è piuttosto imbarazzante. E devo ammettere che sei veramente pessima quando ti capita di parlare in pubblico, e tutto quello che ti passa per la testa lo fai uscire dalla bocca senza tener tanto conto delle conseguenze. Certo mi rendo conto che quando ti ho conosciuta al buffet di tacchino al curry di Capodanno sono stato imperdonabilmente scortese e avevo addosso quel maglione con la renna sopra... che mi aveva regalato mia madre il giorno prima. Ma il punto è... quello che cerco di dirti... in modo molto confuso... è che, in effetti, probabilmente, malgrado le apparenze... tu mi piaci. Da morire.
Tu mi piaci da morire, Bridget, così come sei."


 

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