venerdì 15 aprile 2016

Purity

Purity, J. Franzen

"Die stets das Bose will und stets das Gute schafft"

Il significato di questo libro è tutto racchiuso in quella frase che campeggia in apertura sulla pagina bianca. Quella frase oscura è tratta dal Faust di Goethe e significa letteralmente “sono una parte di quella forza che desidera eternamente il male e opera eternamente il bene.” Bene e male, luce e buio, purezza e abiezione.
In ciascun personaggio di questo straordinario romanzo si agitano e lottano furiosamente queste forze oscure, ognuno nasconde nel profondo un’ambivalenza, la parte luminosa e quella più nera.
Andreas uomo affascinante e di successo dal misterioso passato, che ama e odia, che vuole portare la luce della verità nel mondo svelando i segreti dei potenti, che anela alla purezza e convive con l’Assassino.
Anabel ricca ereditiera, artista dal carattere impossibile, un’anima inquieta e in fuga, che rinuncia a tutto per un ideale, vivendo per anni nella menzogna. Leila giornalista di successo, divisa tra un amore dovere e un amore passione contaminato dalla gelosia. Tom e l’insoddisfazione rabbiosa che cresce distruggendo quell’amore che sembrava unico e speciale. Annagret che vuole fare del bene per riscattarsi dal suo buio passato. Ogni personaggio dovrà fare i conti con il proprio lato oscuro e i suoi demoni interiori. E poi c’è Purity detta Pip, una ragazza incasinata con un alto debito studentesco da pagare, una madre ai limiti della follia, coinquilini strambi e una missione da compiere, scoprire la verità su suo padre, una verità scomoda, dolorosa, dopo anni di bugie. Purity l’unica davvero vicina a quell’ideale di utopica purezza, che tutti inseguono con scarso successo. Pip che dovrà in qualche modo perdonare e cercare di fare meglio dei suoi genitori, che le hanno lasciato in eredità un mondo rovinato. Pip non è sicura di farcela, ma forse si ce la farà, e il segreto è racchiuso nell’amore per Jason, per quella madre squilibrata il cui amore era però “affidabile come l’arrivo della pioggia nella stagione giusta” e proprio con la pioggia , il rassicurante suono dell’amore che copre tutti gli altri suoni, si chiude il libro, un barlume di speranza per un futuro incerto tra le rovine.
Leggere questo libro significa immergersi in un vortice turbinoso di personaggi, pensieri, dialoghi in rapida successione, dove non c'è tempo per annoiarsi nemmeno un secondo, trascinati dalla folle danza degli avvenimenti da Oakland a Denver, dalla Germania est alla Bolivia odierna, da città caotiche a lussureggianti paesaggi naturali. Ho divorato questo libro in pochi giorni , mi sono persa nella miriade di personaggi ed eventi concatenati tra loro, un libro talmente perfetto con i suoi personaggi eccentrici, incasinati e imperfetti da creare dipendenza. E infine le tematiche affrontate con lucida e spietata ironia: la disgregazione della famiglia, fondata su bugie e inconfessabili segreti, il mondo dei social e di internet, dove si insegue fama e popolarità isolandosi dalla vita vera, definito ferocemente “la morte” dallo stesso Andreas, condanna spietata e senza appello, il rapporto(disastroso) genitori figli, le ideologie politiche, un libro che parla di purezza in un mondo che ne è totalmente privo o forse no.

“Solo le parole umane non erano più udibili. Era molto disorientante, e in qualche modo doveva essere opera dell’Assassino. Ma qualcuno era l’Assassino. L’Assassino era sempre stato sordo alle parole? In quel misterioso silenzio selettivo si allontanò da Tom, spostandosi verso l’orlo del dirupo. Sentì uno scalpiccio di piedi sulla ghiaia (…) Tornò a girarsi verso il precipizio e abbassò lo sguardo sulle cime degli alberi tropicali, le grandi schegge di rocce cadute contro cui cozzavano i verdi frangenti del sottobosco. Quando cominciarono ad avvicinarsi lentamente, e poi più in fretta, e ancora più in fretta, tenne gli occhi bene aperti, perché era sincero con se stesso. Nell’istante prima che ogni cosa finisse e diventasse puro nulla, sentì tutte le voci umane del mondo.”

“Ma non appena aprì lo sportello, Pip sentì le voci. Le urla. Il suono dell’odio puro. Trapelava dai muri sottili della casa.
Pip richiuse lo sportello per non fare entrare le parole, ma l’alterco si sentiva anche con lo sportello chiuso. Le persone che le avevano lasciato in eredità un mondo rovinato stavano litigando furiosamente. Jason sospirò e le prese la mano. Lei gliela strinse forte. Doveva essere possibile fare meglio dei suoi genitori, ma non era sicura di riuscirci. Solo quando il cielo riaprì le cateratte, quando la pioggia arrivata dall’immenso, buio oceano occidentale cominciò a battere sul tetto della macchina e il suono dell’amore coprì gli altri suoni, solo allora Pip pensò che forse ce l’avrebbe fatta.”


Nessun commento:

Posta un commento