lunedì 28 settembre 2015

Via dalla pazza folla



Via dalla pazza folla (Far from the Madding Crowd) T. Hardy (1874)

In questo libro siamo ancora lontani dal cupo fatalismo senza speranza di salvezza dei successivi romanzi di Hardy (Tess of the  d’Urbervilles e Jude the Obscure) che schiaccia inesorabilmente vite e sogni dei protagonisti, qui per la prima volta appare un rassicurante  lieto fine a  ristabilire un sereno equilibrio, nonostante la burrasca degli eventi.
 Il romanzo è ambientato nel Wessex, tra campi e fattorie, dove il tempo scorre immutabile e lento.
Tra cieli e paesaggi naturali incantevoli  si intrecciano le vicende di Bathsheba Everdene bella, indipendente e seducente e dei tre uomini che le ruotano intorno, che incarnano rispettivamente l’amore leale, protettivo e  fedele, la passione folle che fa perdere il senno, la seduzione scaltra e mutevole.
Intense e suggestive le descrizioni della natura, tuttavia tra i libri di Hardy è quello che mi è piaciuto meno, forse nutrivo aspettative troppo alte, a tratti ho trovato la traduzione faticosa e poco scorrevole, da aggiornare forse, anche se è indubbiamente un classico che merita di essere letto. Bellissimo e geniale il titolo del romanzo, via dalla pazza folla e dal suo inutile chiacchiericcio verso la natura incontaminata e il vero amore, forte, tenace e indistruttibile.


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