La casa del sonno, Jonathan Coe
"Vieni, aurora, incendia la casa del sonno, inonda di luce l'ombra che bisbiglia ancora:
Un'altra vita occorrerà che passi
per rivelarti lei, lei ombra e grazia."
Un'altra vita occorrerà che passi
per rivelarti lei, lei ombra e grazia."
Ashdown è una costruzione "enorme, grigia, imponente," situata su un promontorio a picco sull'oceano, dove onde rabbiose si infrangono contro la scogliera rocciosa e gli stridii rauchi dei gabbiani riecheggiano nelle stanze vuote e gelide.
Un luogo austero, impervio, inospitale, solitario, dal paesaggio mozzafiato.
Un tempo dimora privata di una famiglia, acquistata in seguito dall'università e trasformata in residenza universitaria.
Camere a picco sul mare, in cui filtra la fredda luce solare, una cucina comune a forma di L dal soffitto basso e in penombra, anguste finestre e ampi corridoi.
Nella Londra anni ottanta ospita un variegato gruppo di studenti, il cui incessante brusio si mescola al mormorio delle onde e dei gabbiani. I destini di cinque studenti si intrecciano nel corso della narrazione, catturando l'attenzione del lettore con una trama originale e sorprendente.
Un puzzle dove poco a poco i vari pezzi si incastrano alla perfezione sino a formare un quadro dove si mescolano insonnia, disagio esistenziale, follia, inquietudine, passione, amore, vita e morte.
Una scrittura ricca di dialoghi fulminei, dinamica e fluida dove gli avvenimenti e i colpi di scena si susseguono rapidamente, disorientando il lettore fino a quando tutti i nodi si sciolgono e il mosaico si ricompone con lucida follia.
Ecco allora Gregory ambizioso studente di medicina, metodico e meticoloso, appassionato di musica classica, ossessionato dal sonno altrui, da quel delicato momento in cui le persone sono indifese e inermi in balia dei propri sogni, affascinato ed eccitato da quella vita che pulsa e si agita sotto le palpebre chiuse.
Terry appassionato di cinema, che fa sogni bellissimi che immancabilmente gli sfuggono al risveglio.
Veronica brillante studentessa di economia, amante dell'arte e del teatro, carismatica e determinata.
Robert, un romantico studente di lettere che scrive poesie e farebbe di tutto per il suo impossibile amore.
E infine Sarah una ragazza narcolettica che spesso confonde i suoi sogni con la realtà, con esiti spesso tragicomici e studia per diventare maestra.
È lei il fulcro attorno a cui ruotano i destini e le vicende sentimentali degli altri personaggi.
Sarah, l'ex ragazza di Gregory. Sarah il sogno ad occhi aperti di Robert. Sarah e Veronica, unite strettamente anima e corpo, un'intensa e appassionante alchimia.
Il romanzo alterna due diversi piani temporali, attraverso un espediente narrativo originale, il primo di una lunga serie che scoprirete soltanto leggendo il libro.
I capitoli dispari sono ambientati negli anni 80 e seguono le vicende degli studenti universitari, quelli pari sono ambientati negli anni 90, dodici anni dopo.
L'austera residenza universitaria non esiste più, è diventata una clinica privata gestita dallo strambo dottor Dudden, che studia e cura i disturbi del sonno, conducendo oscuri e segreti esperimenti nei sotterranei.
Collaborano con lui la dottoressa Madison, ironica e irriverente e Lorna, tecnico della clinica.
I giovani studenti universitari sono cresciuti, Sarah è un'insegnante dai capelli ormai grigi, divorziata e sola, Terry un giornalista affermato, non sogna più ed è affetto da insonnia cronica, praticamente non dorme mai e questo lo porterà nella clinica del dottor Dudden e Robert è misteriosamente scomparso nel nulla.
Un romanzo originale e sorprendente dall'atmosfera onirica e claustrofobica, pervasa da una strana inquietudine, dove il ritmo si fa sempre più incalzante e coinvolgente.
Una trama ben costruita, ricca di colpi di scena, alcuni avvenimenti mi sono sembrati surreali e inverosimili, ma perfettamente funzionali al singolare intreccio narrativo.
Un libro il cui filo conduttore è il sonno e le sue varie problematiche.
C'è chi dorme troppo, chi troppo poco, chi lo considera un'inutile perdita di tempo, chi confonde sogno e realtà, chi sogna a occhi aperti e chi non vorrebbe mai svegliarsi.
La casa del sonno è un folle e stupefacente sogno a occhi aperti. O come direbbe Amleto "Morire, dormire. Dormire, forse sognare".
Un luogo austero, impervio, inospitale, solitario, dal paesaggio mozzafiato.
Un tempo dimora privata di una famiglia, acquistata in seguito dall'università e trasformata in residenza universitaria.
Camere a picco sul mare, in cui filtra la fredda luce solare, una cucina comune a forma di L dal soffitto basso e in penombra, anguste finestre e ampi corridoi.
Nella Londra anni ottanta ospita un variegato gruppo di studenti, il cui incessante brusio si mescola al mormorio delle onde e dei gabbiani. I destini di cinque studenti si intrecciano nel corso della narrazione, catturando l'attenzione del lettore con una trama originale e sorprendente.
Un puzzle dove poco a poco i vari pezzi si incastrano alla perfezione sino a formare un quadro dove si mescolano insonnia, disagio esistenziale, follia, inquietudine, passione, amore, vita e morte.
Una scrittura ricca di dialoghi fulminei, dinamica e fluida dove gli avvenimenti e i colpi di scena si susseguono rapidamente, disorientando il lettore fino a quando tutti i nodi si sciolgono e il mosaico si ricompone con lucida follia.
Ecco allora Gregory ambizioso studente di medicina, metodico e meticoloso, appassionato di musica classica, ossessionato dal sonno altrui, da quel delicato momento in cui le persone sono indifese e inermi in balia dei propri sogni, affascinato ed eccitato da quella vita che pulsa e si agita sotto le palpebre chiuse.
Terry appassionato di cinema, che fa sogni bellissimi che immancabilmente gli sfuggono al risveglio.
Veronica brillante studentessa di economia, amante dell'arte e del teatro, carismatica e determinata.
Robert, un romantico studente di lettere che scrive poesie e farebbe di tutto per il suo impossibile amore.
E infine Sarah una ragazza narcolettica che spesso confonde i suoi sogni con la realtà, con esiti spesso tragicomici e studia per diventare maestra.
È lei il fulcro attorno a cui ruotano i destini e le vicende sentimentali degli altri personaggi.
Sarah, l'ex ragazza di Gregory. Sarah il sogno ad occhi aperti di Robert. Sarah e Veronica, unite strettamente anima e corpo, un'intensa e appassionante alchimia.
Il romanzo alterna due diversi piani temporali, attraverso un espediente narrativo originale, il primo di una lunga serie che scoprirete soltanto leggendo il libro.
I capitoli dispari sono ambientati negli anni 80 e seguono le vicende degli studenti universitari, quelli pari sono ambientati negli anni 90, dodici anni dopo.
L'austera residenza universitaria non esiste più, è diventata una clinica privata gestita dallo strambo dottor Dudden, che studia e cura i disturbi del sonno, conducendo oscuri e segreti esperimenti nei sotterranei.
Collaborano con lui la dottoressa Madison, ironica e irriverente e Lorna, tecnico della clinica.
I giovani studenti universitari sono cresciuti, Sarah è un'insegnante dai capelli ormai grigi, divorziata e sola, Terry un giornalista affermato, non sogna più ed è affetto da insonnia cronica, praticamente non dorme mai e questo lo porterà nella clinica del dottor Dudden e Robert è misteriosamente scomparso nel nulla.
Un romanzo originale e sorprendente dall'atmosfera onirica e claustrofobica, pervasa da una strana inquietudine, dove il ritmo si fa sempre più incalzante e coinvolgente.
Una trama ben costruita, ricca di colpi di scena, alcuni avvenimenti mi sono sembrati surreali e inverosimili, ma perfettamente funzionali al singolare intreccio narrativo.
Un libro il cui filo conduttore è il sonno e le sue varie problematiche.
C'è chi dorme troppo, chi troppo poco, chi lo considera un'inutile perdita di tempo, chi confonde sogno e realtà, chi sogna a occhi aperti e chi non vorrebbe mai svegliarsi.
La casa del sonno è un folle e stupefacente sogno a occhi aperti. O come direbbe Amleto "Morire, dormire. Dormire, forse sognare".
***
"Il linguaggio è un traditore, un agente segreto doppiogiochista che scivola inavvertito tra un confine e l'altro nel cuore della notte. È una pesante nevicata su un paese straniero, che nasconde le forme e i contorni della realtà sotto un manto di nebuloso biancore. È un cane azzoppato, che non riesce mai a eseguire correttamente gli esercizi richiesti. È un biscotto allo zenzero che, lasciato a inzupparsi per troppo tempo nel tè dei nostri auspici, si sbriciola, si dissolve, diventa niente. È un continente perduto.
(...) Il linguaggio è un'amante crudele e fedifraga; è un baro astuto dalle maniche pullulanti d'assi; è un suono distante di flauto in una notte nebbiosa, che ci tormenta con melodie semidimenticate; è la luce all'interno del frigorifero, che mai si spegne finché noi restiamo a guardarla; è una tovaglia troppo corta; è un coltello nell'acqua."
(...) Il linguaggio è un'amante crudele e fedifraga; è un baro astuto dalle maniche pullulanti d'assi; è un suono distante di flauto in una notte nebbiosa, che ci tormenta con melodie semidimenticate; è la luce all'interno del frigorifero, che mai si spegne finché noi restiamo a guardarla; è una tovaglia troppo corta; è un coltello nell'acqua."
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