Stronger. Il coraggio ci definisce, Jeff Bauman
Boston 15 aprile 2013.
Jeff Bauman ha soltanto ventisette anni, è un ragazzo come tanti, una ragazza che ama, conosciuta da poco, una famiglia complessa sempre presente nei momenti fondamentali, amici con cui uscire la sera a bere una birra e rilassarsi, le partite dei Red Sox, un lavoro da Costco, il sogno di finire un giorno l'università.
Una vita normale, tranquilla, una bella vita felice. Fino a quel 13 aprile 2015, il giorno della Maratona di Boston, l'evento più importante per la celebrazione del Patriots' Day, l'inizio della primavera in una città nota per il suo rigido clima invernale.
Jeff è vicino al traguardo con i suoi amici, sta aspettando la sua fidanzata per incoraggiarla e applaudirla, insieme a una folla di mezzo milione di persone. Jeff è lì quando esplode la prima bomba, nascosta in uno zaino abbandonato vicino ai suoi piedi.
Guarda per un istante negli occhi l'attentatore, occhiali da sole e cappellino da baseball bianco, freddo, lucido, spietato, determinato a uccidere.
E poi di colpo l'esplosione, quell'odore di barbecue infernale e carne bruciata, sangue, feriti a terra ed eroi silenziosi che lo portano in salvo.
Le sue foto hanno fatto il giro del mondo, diventando il simbolo di quella tragica giornata di morte e follia omicida. Bauman, il ragazzo senza gambe diventa il simbolo di una città ferita ma non annientata, che lotta e non si arrende al terrore.
In questo libro racconta la sua storia, fatta di forza, coraggio, resilienza.
Jeff vuole soltanto essere normale e tornare a camminare di nuovo, anche se le sue gambe non ci sono più.
È un libro che si legge rapidamente, scritto in modo semplice e sintetico, non c'è introspezione psicologica ma un susseguirsi di avvenimenti nudi e crudi, l'attentato, la riabilitazione, il lento ritorno alla normalità. L'autore voleva far capire quanto sia stato difficile e faticoso dal punto di vista fisico e psicologico quel ritorno alla vita, gli incubi notturni, la paura, la frustrazione, i momenti di sconforto, la dura riabilitazione.
Un libro dal messaggio fortissimo, non arrendersi, lottare sempre, riconquistare la propria normalità anche quando sembra impossibile, non permettere alla paura e all'orrore di condizionarci la vita. Bauman stronger, il simbolo di una città intera che non si arrende, una forza non da supereroe ma da uomo comune, una forza che è anche ammettere i propri limiti accettando l'aiuto degli altri senza vergogna o paura. L'aiuto essenziale della famiglia che non lo abbandona mai, della madre con cui discute e che a volte la sera beve troppo ma che è sempre lì con lui, di Erin il suo amore, la sua vera forza, la ragazza di cui ha bisogno e a cui può mostrare la propria fragilità e tristezza, che lo comprende senza bisogno di tante parole, che abbandona lavoro e famiglia per stargli vicino, di tutte le persone che lo amano e ammirano e lo fanno sentire se stesso, un uomo, non un fenomeno da baraccone da spettacolizzare o usare a scopi promozionali.
La tenacia e la forza di non arrendersi e di andare avanti perché siamo più forti della paura, del terrore, delle bombe, il coraggio di riprendersi la propria vita nonostante il dolore, i momenti bui, le sconfitte, le cicatrici del corpo e dell'anima, perché l'amore, la solidarietà, il coraggio sono più forti dell'odio.
Da questo romanzo è stato tratto il celebre film "Stronger" con Jake Gyllenhaal.
Jeff Bauman ha soltanto ventisette anni, è un ragazzo come tanti, una ragazza che ama, conosciuta da poco, una famiglia complessa sempre presente nei momenti fondamentali, amici con cui uscire la sera a bere una birra e rilassarsi, le partite dei Red Sox, un lavoro da Costco, il sogno di finire un giorno l'università.
Una vita normale, tranquilla, una bella vita felice. Fino a quel 13 aprile 2015, il giorno della Maratona di Boston, l'evento più importante per la celebrazione del Patriots' Day, l'inizio della primavera in una città nota per il suo rigido clima invernale.
Jeff è vicino al traguardo con i suoi amici, sta aspettando la sua fidanzata per incoraggiarla e applaudirla, insieme a una folla di mezzo milione di persone. Jeff è lì quando esplode la prima bomba, nascosta in uno zaino abbandonato vicino ai suoi piedi.
Guarda per un istante negli occhi l'attentatore, occhiali da sole e cappellino da baseball bianco, freddo, lucido, spietato, determinato a uccidere.
E poi di colpo l'esplosione, quell'odore di barbecue infernale e carne bruciata, sangue, feriti a terra ed eroi silenziosi che lo portano in salvo.
Le sue foto hanno fatto il giro del mondo, diventando il simbolo di quella tragica giornata di morte e follia omicida. Bauman, il ragazzo senza gambe diventa il simbolo di una città ferita ma non annientata, che lotta e non si arrende al terrore.
In questo libro racconta la sua storia, fatta di forza, coraggio, resilienza.
Jeff vuole soltanto essere normale e tornare a camminare di nuovo, anche se le sue gambe non ci sono più.
È un libro che si legge rapidamente, scritto in modo semplice e sintetico, non c'è introspezione psicologica ma un susseguirsi di avvenimenti nudi e crudi, l'attentato, la riabilitazione, il lento ritorno alla normalità. L'autore voleva far capire quanto sia stato difficile e faticoso dal punto di vista fisico e psicologico quel ritorno alla vita, gli incubi notturni, la paura, la frustrazione, i momenti di sconforto, la dura riabilitazione.
Un libro dal messaggio fortissimo, non arrendersi, lottare sempre, riconquistare la propria normalità anche quando sembra impossibile, non permettere alla paura e all'orrore di condizionarci la vita. Bauman stronger, il simbolo di una città intera che non si arrende, una forza non da supereroe ma da uomo comune, una forza che è anche ammettere i propri limiti accettando l'aiuto degli altri senza vergogna o paura. L'aiuto essenziale della famiglia che non lo abbandona mai, della madre con cui discute e che a volte la sera beve troppo ma che è sempre lì con lui, di Erin il suo amore, la sua vera forza, la ragazza di cui ha bisogno e a cui può mostrare la propria fragilità e tristezza, che lo comprende senza bisogno di tante parole, che abbandona lavoro e famiglia per stargli vicino, di tutte le persone che lo amano e ammirano e lo fanno sentire se stesso, un uomo, non un fenomeno da baraccone da spettacolizzare o usare a scopi promozionali.
La tenacia e la forza di non arrendersi e di andare avanti perché siamo più forti della paura, del terrore, delle bombe, il coraggio di riprendersi la propria vita nonostante il dolore, i momenti bui, le sconfitte, le cicatrici del corpo e dell'anima, perché l'amore, la solidarietà, il coraggio sono più forti dell'odio.
Da questo romanzo è stato tratto il celebre film "Stronger" con Jake Gyllenhaal.
"Era un bella giornata d'autunno. Le foglie erano un tripudio di colori. Baciai Erin. "Ce l'abbiamo fatta", dissi".
"Alla fine, qualcosa al di fuori del mio controllo non aveva funzionato, e avevo avuto bisogno dell'aiuto di Erin, ma non c'è niente di male in questo. Nessun uomo è un'isola, giusto? Chi l'ha detto, Darrelle Revis?
Ah, ah. Scherzavo. Era un poeta, giusto? Probabilmente Erin lo sa. E io non ho paura di chiederglielo, perché anche ammettere i tuoi limiti, e accettare l'aiuto degli altri, ti rende più forte."
Ah, ah. Scherzavo. Era un poeta, giusto? Probabilmente Erin lo sa. E io non ho paura di chiederglielo, perché anche ammettere i tuoi limiti, e accettare l'aiuto degli altri, ti rende più forte."
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