Gilgi, una di noi (Irmgard Keun)
Gilgi ha vent'anni, è una ragazza forte, indipendente, determinata, vive a Colonia, nella Germania anni trenta, sono anni cupi e difficili, di miseria e disoccupazione dilagante, ma lei ha voglia di vivere a colori, tenendo ben stretta tra le dita la sua piccola vita. Occhi profondi e intensi, capelli corti, un viso affilato e minuto, lineamenti delicati e un carattere volitivo, deciso, una forza di volontà ferrea, un tenero fiore d'acciaio. Ha uno stile di vita rigoroso e ben organizzato, lavora come dattilografa, studia, è indipendente economicamente, una mansarda tutta per sé dove scrive e sogna liberamente, due amici fidati che non vuole perdere per nulla al mondo, Pit con le sue idee socialiste e Olga affascinante e bellissima donnina di marzapane, desidera gestire da sola la propria vita, la mentalità polverosa e piccolo borghese della famiglia le sta stretta.
La sua esistenza tranquilla scorre su binari sicuri, ma una scoperta sconvolgente sulle proprie origini e un amore folle e appassionante per uno scrittore con uno stile di vita anticonformista ed eccentrico la porterà a interrogarsi su se stessa, sui propri desideri più autentici e sul suo futuro incerto. Un libro che venne messo al rogo dai nazisti, considerato pericoloso e immorale, sorprendentemente moderno per stile e tematica (convivenza, aborto, emancipazione della donna) con una protagonista libera e indipendente che non accetta di scendere a compromessi a costo di sacrificare la sua stessa felicità. Una scrittura limpida, diretta, potente, graffiante, originale e innovativa, un vertiginoso flusso di coscienza che descrive i pensieri in libertà e i sogni di una ragazzina tenace e determinata, che non si lascia abbattere dalle avversità della vita e continua ad andare avanti per la sua strada a testa alta. Gilgi una donna forte e fragile, coraggiosa e sicura di sè che non vuole arrendersi, che lotta per affermare faticosamente la propria identità in un mondo sempre più grigio e triste sull'orlo del baratro, Gilgi una di noi.
La sua esistenza tranquilla scorre su binari sicuri, ma una scoperta sconvolgente sulle proprie origini e un amore folle e appassionante per uno scrittore con uno stile di vita anticonformista ed eccentrico la porterà a interrogarsi su se stessa, sui propri desideri più autentici e sul suo futuro incerto. Un libro che venne messo al rogo dai nazisti, considerato pericoloso e immorale, sorprendentemente moderno per stile e tematica (convivenza, aborto, emancipazione della donna) con una protagonista libera e indipendente che non accetta di scendere a compromessi a costo di sacrificare la sua stessa felicità. Una scrittura limpida, diretta, potente, graffiante, originale e innovativa, un vertiginoso flusso di coscienza che descrive i pensieri in libertà e i sogni di una ragazzina tenace e determinata, che non si lascia abbattere dalle avversità della vita e continua ad andare avanti per la sua strada a testa alta. Gilgi una donna forte e fragile, coraggiosa e sicura di sè che non vuole arrendersi, che lotta per affermare faticosamente la propria identità in un mondo sempre più grigio e triste sull'orlo del baratro, Gilgi una di noi.
"Allora che cosa sono? Tutto il cattivo e tutto il buono, questo è una persona – e il cielo e l'inferno, una persona – la cosa più triste e la cosa più ridicola, una persona. Il massimo della chiusura e della disponibilità, una persona. E la pace e la guerra, questo è una persona e l'efferatezza e la santità, una persona. Ciò che c'è di più estraneo ti sprofonda dentro e scansa quanto c'è di più tuo, e si innesta in te, in te, tutto dentro di te, tutto tutto tutto dentro di te. E ciò che il tuo pensiero vuole il tuo corpo lo ama. E ciò che il tuo corpo ama il tuo pensiero lo vuole.
È una fiamma alta, la ragazzina pallida: ha occhi che parlano, occhi che urlano, è una come le altre, sa molto di sé, non sa nulla di sé. Brucia nel sangue, brucia nella testa, brucia, brucia, brucia.
Membra senza pace, desiderio di carne, mani senza pace, desiderio di carne, di carne che vive, carne che respira, carne che pensa... Un io diviso in due, un io diviso mille volte. Io: desiderio obbligato del Noi di oggi. Io: urlo eterno verso il Tu, e tutto il resto falso... posa la bugia adamantina della vergogna sul tuo mondo buio, posa la bugia dorata della volontà sul tuo mondo buio, posa la bugia argentea dell'accontentarsi sul tuo mondo buio, posa la bugia di ferro del legame con la quotidianità sul tuo mondo buio, posa la bugia di rame, ormai verde no, sul tuo mondo buio..."
È una fiamma alta, la ragazzina pallida: ha occhi che parlano, occhi che urlano, è una come le altre, sa molto di sé, non sa nulla di sé. Brucia nel sangue, brucia nella testa, brucia, brucia, brucia.
Membra senza pace, desiderio di carne, mani senza pace, desiderio di carne, di carne che vive, carne che respira, carne che pensa... Un io diviso in due, un io diviso mille volte. Io: desiderio obbligato del Noi di oggi. Io: urlo eterno verso il Tu, e tutto il resto falso... posa la bugia adamantina della vergogna sul tuo mondo buio, posa la bugia dorata della volontà sul tuo mondo buio, posa la bugia argentea dell'accontentarsi sul tuo mondo buio, posa la bugia di ferro del legame con la quotidianità sul tuo mondo buio, posa la bugia di rame, ormai verde no, sul tuo mondo buio..."
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