La luce sugli oceani, M.L. Stedman
La luce di un faro che illumina la rotta delle navi in tempesta, la luce di una bambina trasportata a riva dalle onde a illuminare la vita di una giovane coppia.
Tom e Isabel hanno scelto di vivere su un'isola deserta, dove l'oceano indiano e quello australe si uniscono, dove il cielo si confonde con il mare e le stelle rischiarano la notte.
Isabel è una donna che desidera disperatamente un figlio, Tom un uomo che torna alla vita attraverso l'amore, aprendo il suo cuore, allontanando i fantasmi del passato e gli orrori della prima guerra mondiale. E poi c'è un'isola "Janus Rock" solitaria e selvaggia, ricca di silenzio, solitudine, vento e natura incontaminata che è quasi un luogo dell'anima, un paradiso blu.
Ma anche un amore puro e assoluto può celare colpa e rimorso. Se il faro rischiara la notte lontana, non riesce a dissipare il buio dentro, quello del senso di colpa, del dubbio, dell'inquietudine.
Così come il faro è " per gli altri, incapace di illuminare lo spazio più vicino intorno a sé ", allo stesso modo Luce, la bambina portata dall'oceano, fa rifiorire una donna che finalmente vede realizzato il suo sogno più grande, ma getta ombre profonde nel cuore e nella coscienza di un uomo e nella disperazione un'altra donna, lontana dall'isola, smarrita nel proprio dolore, convinta di aver perso tutto. Scoppia la tempesta e sembra distruggere tutto, lasciando dietro di sé perdita e anime alla deriva. Eppure qualcosa rimane, quell'amore che è più forte di tutto il resto, nel bene e nel male.
Legami forti e indissolubili che vanno oltre quelli di sangue, il voler essere madre a tutti i costi, fino a sfiorare la follia, la compassione, il perdono, la rinascita.
Un'opera prima che con una prosa limpida e descrittiva racconta quell'amore forte e indistruttibile che lega una madre e un padre a un figlio, e di scelte dolorose e difficili. Coinvolgenti i dialoghi, suggestive le descrizioni della natura, la vedi quasi quell'isola che spunta dall'oceano, il faro e la sua luce rassicurante. La tematica è molto delicata, inevitabili i momenti struggenti e drammatici, che non scivolano mai nel sentimentalismo banale.
Una intensa storia d'amore malinconica e triste, se non amate le storie un po' strappalacrime questo libro non fa per voi. Se queste storie non vi spaventano, immergetevi in questo mondo tutto d'un fiato.
A fine lettura rimangono nella memoria quell'isola lontana, un Eden perduto e quel sorriso sul molo tra i gabbiani di una ragazza forte, coraggiosa, l'altra metà del cielo.
"La foresta gli canta la sua canzone: il tamburellare della pioggia sulle foglie, che stillano gocce nelle pozzanghere; i kookaburra, gli uccelli che ridono come folli divertendosi per uno scherzo al di là dell'umana comprensione. Ha la sensazione di far parte di un tutto coerente, di bastare, e un giorno o un decennio in più non potranno cambiare questo. La natura lo abbraccia, aspetta di riceverlo, alla fine, per riorganizzare i suoi atomi in una nuova forma.
La pioggia diventa più forte, e in lontananza il tuono brontola perché il fulmine non l'ha aspettato."
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