martedì 9 agosto 2016

Amy Foster

Amy Foster, J. Conrad

Un racconto breve, troppo breve, sessanta pagine appena, nitide ed essenziali, che raccontano la storia di Yanco, vittima di un naufragio, straniero venuto dal mare, uccello preso in trappola, emarginato e guardato con sospetto dalla comunità che popola le coste di Eastbay.
E di Amy Foster una ragazza semplice, abulica, silenziosa che con un gesto di spontanea generosità riuscirà a catturare il suo cuore.
La solitudine straziante, il senso di estraneità, l'incomunicabilità linguistica e affettiva, il sentirsi diversi in una terra lontana e ostile tra persone che ti guarderanno sempre con sospetto, considerandoti diverso, il pazzo del villaggio, soltanto perché non capiscono la tua esuberante vitalità, che si esprime nel ballo sfrenato o in un canto d'amore. Amy e Janco, una storia d'amore.
Ma a volte non basta neppure l'amore a superare barriere altissime e impenetrabili. E accade l'impensabile, una disperata richiesta d'aiuto formulata in una lingua sconosciuta riesce a far fuggire via Amy terrorizzata, perché non riesce più a capire quell'uomo che ama e ciò che non si comprende fa paura. L'estraneo, il diverso, ciò che è lontano da noi fa paura.
Una storia che non è mai stata così attuale.
Da questo breve racconto è stato tratto il bel film "lo straniero che venne dal mare", che riesce a rappresentare meglio ciò che nelle pagine è appena delineato.




 

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