martedì 14 giugno 2016

Libertà


Libertà, Franzen

"Tu sei brava a raccontare storie, perché non gli racconti una storia?"

Una donna è seduta sui gradini di una veranda, rannicchiata, immobile, a testa bassa. Un uomo arrabbiato le urla di andare via, non intende infrangere la regola del silenzio e dell'isolamento che lo protegge da tutto il dolore che c'è là fuori. Fa molto freddo, tra loro una porta, il buio, una casa su un lago immerso nella natura, anni e anni di amore, rabbia, silenzi e ora attesa. Alla fine il mondo è arrivato con il suo bagaglio di ricordi, sofferenza, vita da vivere adesso, prima che sia troppo tardi. Un uomo e una donna , Patty e Walter Berglund, il giorno in cui si sono incontrati è stato il giorno migliore e peggiore della loro vita. E poi i loro figli, Joey indipendente e testardo, Jessica matura e responsabile e tutti gli altri personaggi Connie tenace e fragile nel suo amore che è quasi una dipendenza, l'unica cosa di cui le importi davvero, Lalitha bella e appassionata, Richard il musicista sregolato che suona seguendo il ritmo delle proprie passioni.
Al centro del romanzo c'è ancora una volta la famiglia, tema prediletto da Franzen, le sue complesse e perverse dinamiche, la crisi di una coppia, il burrascoso rapporto tra genitori e figli, il tradimento, la gelosia, l'amicizia di un'intera vita. E ancora la lotta per la difesa dell'ambiente, la salvaguardia delle specie in via di estinzione, la tutela utopica di un pianeta super affollato che si sta autodistruggendo, la politica corrotta e bugiarda, la sporca guerra in Iraq, l'America che si risveglia bruscamente dal suo sogno di libertà mentre le torri bruciano. Cos'è la libertà? Vivere al meglio la propria vita? Realizzare i propri sogni? Distruggersi? Libertà di farsi o fare del male? di scendere o non scendere a compromessi? Qual è il prezzo che paghiamo per la nostra libertà? Siamo poi davvero liberi o legati da invisibili catene ideologiche, politiche, affettive? Liberi e prigionieri di noi stessi, dei nostri difetti, ossessioni, nevrosi.
Al centro di tutto questo un uomo e una donna, Patty campionessa di pallacanestro al college, madre affettuosa e apparentemente appagata dal suo ruolo, competitiva, ironica, insoddisfatta, depressa, una donna che ha commesso molti errori. Walter un uomo buono, gentile, un puro di cuore, che da sempre ama e difende la natura, la sua rabbia, la sua solitudine, i suoi ideali, un don Chisciotte senza armatura e dalle guance rosee.
Una scrittura impeccabile, avvincente, diretta, a tratti ironica, che conquista e appassiona. Franzen non delude il lettore mettendo in scena una storia familiare d'amore, ferite inferte vicendevolmente e voglia di ritrovarsi malgrado il tempo abbia lasciato le sue cicatrici. Una storia che è anche la nostra storia.

“ Tutto gira intorno allo stesso problema, le libertà personali, – disse Walter. – La gente è venuta in questo paese per cercare soldi o libertà. Se non hai soldi, ti aggrappi ancora piú rabbiosamente alle tue libertà. Anche se il fumo ti uccide, anche se non puoi permetterti di nutrire i tuoi figli, anche se i tuoi figli vengono ammazzati da un pazzo armato di fucile d’assalto. Sarai anche povero, ma l’unica cosa che nessuno ti potrà mai togliere è la libertà di sputtanarti la vita come ti pare e piace.”

"E allora smise di guardare i suoi occhi e cominciò a guardarvi dentro , ricambiandone lo sguardo prima che fosse troppo tardi, prima che quel legame tra la vita e l'aldilà andasse perduto, e le mostrò tutta l'abiezione che aveva dentro, tutto l'odio moltiplicato di duemila notti solitarie, mentre entrambi erano ancora in contatto con il vuoto in cui la somma di tutto ciò che avevano detto e fatto, di tutto il dolore che avevano inflitto, di tutte le gioie che avevano condiviso, pesava meno di una minuscola piuma nel vento.
-Sono io, disse lei. Solo io.
-Lo so , disse lui e la baciò."


Nessun commento:

Posta un commento