“Tutti noi, tutti, tutti,
cerchiamo di salvare
le nostre anime immortali, certi modi
a quanto pare sono più
complicati e misteriosi
di altri.”
Voi non sapete che cos’è l’amore, Racconti in forma di poesia, Blu
oltremare, Il nuovo sentiero per la cascata, Per favore non facciamo gli
eroi, sono queste le raccolte poetiche di Carver racchiuse in
“orientarsi con le stelle”.
In queste poesie aleggiano lo spettro della morte e dell’alcolismo, l’amore per Tess, qualche rimpianto, la passione per la pesca, il ricordo di chi non c’è più, gratitudine e felicità piena per ogni singolo istante goduto e vissuto. Splendide e terse le descrizioni della natura, un velo di malinconia, la paura della morte come una presenza costante che affiora nella quotidianità quando meno te l’aspetti e spalanca uno spiraglio sul mistero e l’altrove.
Una poesia che si apre al mondo parlando la lingua comune, degli uomini che vivono e soffrono senza nessun clamore. Mi ha colpito la forza dirompente di queste poesie, che all'inizio mi sembravano così diverse e impoetiche, diverse dai soliti versi "cuore amore", ma poi all'improvviso dietro la loro apparente semplicità e il realismo descrittivo, si è spalancato l'abisso e ho intravisto un uomo e il suo nudo e puro dolore.
E’ tempo di orientarsi con le stelle, occhi al cielo, anima accesa.
Ecco la poesia che volevo scrivere
prima, ma non l'ho scritta
perché ti ho sentita muoverti.
Stavo ripensando
a quella prima mattina a Zurigo.
Quando ci siamo svegliati prima dell'alba.
Per un attimo disorientati. Ma poi siamo
usciti sul balcone che dominava
il fiume e la città vecchia.
E siamo rimasti lì senza parlare.
Nudi. A osservare il cielo schiarirsi.
Così felici ed emozionati. Come se
fossimo stati messi lì
proprio in quel momento.
In queste poesie aleggiano lo spettro della morte e dell’alcolismo, l’amore per Tess, qualche rimpianto, la passione per la pesca, il ricordo di chi non c’è più, gratitudine e felicità piena per ogni singolo istante goduto e vissuto. Splendide e terse le descrizioni della natura, un velo di malinconia, la paura della morte come una presenza costante che affiora nella quotidianità quando meno te l’aspetti e spalanca uno spiraglio sul mistero e l’altrove.
Una poesia che si apre al mondo parlando la lingua comune, degli uomini che vivono e soffrono senza nessun clamore. Mi ha colpito la forza dirompente di queste poesie, che all'inizio mi sembravano così diverse e impoetiche, diverse dai soliti versi "cuore amore", ma poi all'improvviso dietro la loro apparente semplicità e il realismo descrittivo, si è spalancato l'abisso e ho intravisto un uomo e il suo nudo e puro dolore.
E’ tempo di orientarsi con le stelle, occhi al cielo, anima accesa.
Ecco la poesia che volevo scrivere
prima, ma non l'ho scritta
perché ti ho sentita muoverti.
Stavo ripensando
a quella prima mattina a Zurigo.
Quando ci siamo svegliati prima dell'alba.
Per un attimo disorientati. Ma poi siamo
usciti sul balcone che dominava
il fiume e la città vecchia.
E siamo rimasti lì senza parlare.
Nudi. A osservare il cielo schiarirsi.
Così felici ed emozionati. Come se
fossimo stati messi lì
proprio in quel momento.
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