sabato 18 novembre 2017

Il mare dove non si tocca

Il mare dove non si tocca, Fabio Genovesi

Siamo fatti di storie, non importa quanto strambe assurde pazze siano, ci appartengono, ci rendono quello che siamo oggi, siamo fatti di storie e persone che popolano il nostro piccolo grande mondo e ci vogliono bene nonostante tutto, non siamo isole sperdute nel mare, anche se a volte ci sentiamo soli e smarriti. Siamo quelle storie, che nascono dal nostro vissuto incasinato e vanno per il mondo, storie che fanno parte di noi e sopravvivono al tempo e a tutto quanto, siamo noi quelle storie uniche e speciali nel mare immenso che è la vita.
Il nuovo libro di Fabio Genovesi racconta con quel suo stile inconfondibile, semplice, diretto, pulito, ironico, che ti strappa un sorriso e una lacrima, la storia di una famiglia speciale, quella di Fabio, un bambino sensibile, che sogna a occhi aperti e vola in alto con la fantasia.
Fabio vive con il papà Giorgio, un uomo di poche parole che sa aggiustare tutto, la madre Rita che vuole proteggerlo dal mondo e ha litigato con la verità da piccola, quella verità brutta e amara che ferisce, una coccinella che gli fa battere il cuore, una nonna fortissima e dieci nonni/zii completamenti suonati, fulminati sui quali grava da sempre una terribile maledizione che terrorizza e minaccia anche il piccolo Fabio.
Leggendo la sua storia, assaporandola pagina dopo pagina si torna indietro nel tempo e diventa impossibile non pensare alla propria infanzia.
A quei parenti strambi e simpatici, a volte invadenti che ti riempiono la vita.
Al primo giorno di scuola quando ti sembra davvero di entrare in un universo nuovo e sconosciuto, al sentirsi diversi dagli altri, alla matematica che detesti, a babbo natale che sicuramente esiste, alle figurine, al catechismo obbligatorio, alle gite assurde e divertentissime ma anche no. Alle figuracce, a quando nessuno ti voleva in squadra perché se ti sceglievano sconfitta assicurata, all'adolescenza che ti esplode addosso e ti fa sentire un alieno, alle prime feste a casa di amici, maledette "festine", quando tutti si divertivano e tu eri lo sfigato della situazione, tu e il tuo unico amico più strano e solitario di te. Alcuni episodi narrati nel libro con ironia e leggerezza li ho trovati davvero simili al mio vissuto, sarà per questo che mi piacciono molto i suoi libri, mi sento vicina a questi personaggi eccentrici e originali, sognatori folli e impulsivi.
E poi cresci, la vita ti travolge, ti sorprende alle spalle all'improvviso, ti schiaffeggia e l'unica cosa che puoi fare è continuare a muoverti, come quando ti sei tuffato per la prima volta in mare, quel mare gigantesco che fa paura, pieno di creature strane e misteriose, onde alte, fondali profondi, lì a pochi metri dalla riva il mare aperto, immenso, profondo e buio. E una volta che sei lì in mezzo sprofondi e poi torni a galla, bevi acqua salata, vai giù e su, ti muovi braccia gambe tutto, ti sembra di annegare e invece respiri ancora, goffo, indeciso, insicuro come un pesce strano che sta imparando a nuotare.
Restare a galla in questo mare immenso che è la vita, con le storie che ci appartengono e siamo noi, nel mare profondissimo, misterioso e blu, che un po' fa paura e un po' ci elettrizza, tuffarsi tra le onde vincendo la paura, lì nel mare dove non si tocca.


"Le storie vengono da lontano, ma respirano sott’acqua e hanno ali giganti per raggiungerti ovunque".

"Poi però l’ho capito che l’anima di ogni persona è proprio questa qua: è la sua storia da raccontare, e più è bella e più vola fra le bocche e le orecchie e dura nel tempo. Il tuo corpo finisce in una cassa, ma la tua storia viaggia per il mondo, viaggia per sempre.
(...) E allora sarò strano, sarò pazzo, non lo so e non mi importa. So solo che lascio il modulo com’è, sbagliato e giusto insieme, e corro giù. Una stesa di scale e la strada, e la mia storia vola già da un’altra parte."

"Adesso però non è più come prima, perché con me resta la mia cattiveria. L'ho appena conosciuta e mi ha già insegnato come si smette di essere soli e diversi, come si fa a essere uguali agli altri, quanto è facile fare schifo come tutti quanti."

"Siamo così, spersi in mezzo alla nebbia, e ci guardiamo intorno per capire se è meglio andare di qua o di là oppure stare fermi ancora un po'. E intanto parliamo e cantiamo e certe volte pure ci mettiamo a fischiare, per farti sapere dove siamo, anche se non lo sappiamo nemmeno noi. Però insomma, siamo qui, e ti aspettiamo."

"Poi però, così dal nulla, si è scatenato un altro vento cento volte più potente, che magari soffiava solo addosso a me ma in un attimo ha ribaltato la mia giornata. Quando la porta di alluminio si è aperta in uno schianto, il maestro si è bloccato e tutti ci siamo voltati a guardare lei, la Coccinella.
Che arrivava sempre così nella mia vita: dal nulla, in ritardo e spaccando tutto."

"Ma le cose belle sono come quelle brutte, è difficile farsele uscire dalla bocca, così restano a gonfiarti la gola mentre dici solo le cose medie. Il meglio dei nostri discorsi resta sempre rinchiuso dentro di noi, a morire nel buio."

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