Il mare dove non si tocca, Fabio Genovesi
Siamo fatti di storie, non importa quanto strambe assurde pazze siano, ci appartengono, ci rendono quello che siamo oggi, siamo fatti di storie e persone che popolano il nostro piccolo grande mondo e ci vogliono bene nonostante tutto, non siamo isole sperdute nel mare, anche se a volte ci sentiamo soli e smarriti. Siamo quelle storie, che nascono dal nostro vissuto incasinato e vanno per il mondo, storie che fanno parte di noi e sopravvivono al tempo e a tutto quanto, siamo noi quelle storie uniche e speciali nel mare immenso che è la vita.
Il nuovo libro di Fabio Genovesi racconta con quel suo stile inconfondibile, semplice, diretto, pulito, ironico, che ti strappa un sorriso e una lacrima, la storia di una famiglia speciale, quella di Fabio, un bambino sensibile, che sogna a occhi aperti e vola in alto con la fantasia.
Fabio vive con il papà Giorgio, un uomo di poche parole che sa aggiustare tutto, la madre Rita che vuole proteggerlo dal mondo e ha litigato con la verità da piccola, quella verità brutta e amara che ferisce, una coccinella che gli fa battere il cuore, una nonna fortissima e dieci nonni/zii completamenti suonati, fulminati sui quali grava da sempre una terribile maledizione che terrorizza e minaccia anche il piccolo Fabio.
Leggendo la sua storia, assaporandola pagina dopo pagina si torna indietro nel tempo e diventa impossibile non pensare alla propria infanzia.
A quei parenti strambi e simpatici, a volte invadenti che ti riempiono la vita.
Al primo giorno di scuola quando ti sembra davvero di entrare in un universo nuovo e sconosciuto, al sentirsi diversi dagli altri, alla matematica che detesti, a babbo natale che sicuramente esiste, alle figurine, al catechismo obbligatorio, alle gite assurde e divertentissime ma anche no. Alle figuracce, a quando nessuno ti voleva in squadra perché se ti sceglievano sconfitta assicurata, all'adolescenza che ti esplode addosso e ti fa sentire un alieno, alle prime feste a casa di amici, maledette "festine", quando tutti si divertivano e tu eri lo sfigato della situazione, tu e il tuo unico amico più strano e solitario di te. Alcuni episodi narrati nel libro con ironia e leggerezza li ho trovati davvero simili al mio vissuto, sarà per questo che mi piacciono molto i suoi libri, mi sento vicina a questi personaggi eccentrici e originali, sognatori folli e impulsivi.
E poi cresci, la vita ti travolge, ti sorprende alle spalle all'improvviso, ti schiaffeggia e l'unica cosa che puoi fare è continuare a muoverti, come quando ti sei tuffato per la prima volta in mare, quel mare gigantesco che fa paura, pieno di creature strane e misteriose, onde alte, fondali profondi, lì a pochi metri dalla riva il mare aperto, immenso, profondo e buio. E una volta che sei lì in mezzo sprofondi e poi torni a galla, bevi acqua salata, vai giù e su, ti muovi braccia gambe tutto, ti sembra di annegare e invece respiri ancora, goffo, indeciso, insicuro come un pesce strano che sta imparando a nuotare.
Restare a galla in questo mare immenso che è la vita, con le storie che ci appartengono e siamo noi, nel mare profondissimo, misterioso e blu, che un po' fa paura e un po' ci elettrizza, tuffarsi tra le onde vincendo la paura, lì nel mare dove non si tocca.
"Le storie vengono da lontano, ma respirano sott’acqua e hanno ali giganti per raggiungerti ovunque".
"Poi però l’ho capito che l’anima di ogni persona è proprio questa qua: è la sua storia da raccontare, e più è bella e più vola fra le bocche e le orecchie e dura nel tempo. Il tuo corpo finisce in una cassa, ma la tua storia viaggia per il mondo, viaggia per sempre.
(...) E allora sarò strano, sarò pazzo, non lo so e non mi importa. So solo che lascio il modulo com’è, sbagliato e giusto insieme, e corro giù. Una stesa di scale e la strada, e la mia storia vola già da un’altra parte."
"Adesso però non è più come prima, perché con me resta la mia cattiveria. L'ho appena conosciuta e mi ha già insegnato come si smette di essere soli e diversi, come si fa a essere uguali agli altri, quanto è facile fare schifo come tutti quanti."
"Siamo così, spersi in mezzo alla nebbia, e ci guardiamo intorno per capire se è meglio andare di qua o di là oppure stare fermi ancora un po'. E intanto parliamo e cantiamo e certe volte pure ci mettiamo a fischiare, per farti sapere dove siamo, anche se non lo sappiamo nemmeno noi. Però insomma, siamo qui, e ti aspettiamo."
"Poi però, così dal nulla, si è scatenato un altro vento cento volte più potente, che magari soffiava solo addosso a me ma in un attimo ha ribaltato la mia giornata. Quando la porta di alluminio si è aperta in uno schianto, il maestro si è bloccato e tutti ci siamo voltati a guardare lei, la Coccinella.
Che arrivava sempre così nella mia vita: dal nulla, in ritardo e spaccando tutto."
"Ma le cose belle sono come quelle brutte, è difficile farsele uscire dalla bocca, così restano a gonfiarti la gola mentre dici solo le cose medie. Il meglio dei nostri discorsi resta sempre rinchiuso dentro di noi, a morire nel buio."
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