Notte stellata
"Questo non mi impedisce di avere un terribile bisogno di - devo dire questa parola?- religione. Allora esco di notte a dipingere le stelle."
(V. Van Gogh)
"Questo non mi impedisce di avere un terribile bisogno di - devo dire questa parola?- religione. Allora esco di notte a dipingere le stelle."
(V. Van Gogh)
La città non esiste
se non dove un albero dalla chioma corvina svetta
come una donna annegata nel cielo rovente.
La città è silenziosa. La notte ribolle di undici stelle.
Oh notte stellata! Così
voglio morire.
Si muove. Sono tutte vive.
Persino la luna ingrossa le catene arancioni
e spinge fuori bambini dall'occhio, come un dio.
L'antico serpente non visto ingoia le stelle.
Oh notte notte stellata! Così
voglio morire:
nella precipitosa belva della notte,
risucchiata da quel grande drago, separarmi
dalla mia vita senza bandiera,
nè ventre
nè grido.
(La zavorra dell'eterno, Anne Sexton)
Passione, depressione, lucida follia, ribellione, ricerca spirituale, colloquio aperto con Dio abile giocatore di poker, l'eterno remare, in questa raccolta sono racchiuse le poesie più intense di questa poetessa ribelle, inquieta e geniale.
Di alcune ho preferito traduzioni lette in passato, a mio avviso più incisive, nel complesso però è un buon libro, consigliato a chi si nutre e vive di poesia, quella poesia che non ha bisogno di angoli angusti e orizzonti ristretti, perché invade l'intera esistenza, facendosi spazio tempo memoria percorso scoperta dolorosa caduta fallimento rinascita catarsi cura vita e anche oltre.
se non dove un albero dalla chioma corvina svetta
come una donna annegata nel cielo rovente.
La città è silenziosa. La notte ribolle di undici stelle.
Oh notte stellata! Così
voglio morire.
Si muove. Sono tutte vive.
Persino la luna ingrossa le catene arancioni
e spinge fuori bambini dall'occhio, come un dio.
L'antico serpente non visto ingoia le stelle.
Oh notte notte stellata! Così
voglio morire:
nella precipitosa belva della notte,
risucchiata da quel grande drago, separarmi
dalla mia vita senza bandiera,
nè ventre
nè grido.
(La zavorra dell'eterno, Anne Sexton)
Passione, depressione, lucida follia, ribellione, ricerca spirituale, colloquio aperto con Dio abile giocatore di poker, l'eterno remare, in questa raccolta sono racchiuse le poesie più intense di questa poetessa ribelle, inquieta e geniale.
Di alcune ho preferito traduzioni lette in passato, a mio avviso più incisive, nel complesso però è un buon libro, consigliato a chi si nutre e vive di poesia, quella poesia che non ha bisogno di angoli angusti e orizzonti ristretti, perché invade l'intera esistenza, facendosi spazio tempo memoria percorso scoperta dolorosa caduta fallimento rinascita catarsi cura vita e anche oltre.
Siate cauti con le parole,
anche con quelle miracolose.
Per le miracolose facciamo del nostro meglio,
a volte sciamano come insetti
e non lasciano una puntura ma un bacio
Possono essere buone come dita.
Possono essere sicure come la roccia
su cui incolli il culo.
Ma possono essere margherite e ferite.
anche con quelle miracolose.
Per le miracolose facciamo del nostro meglio,
a volte sciamano come insetti
e non lasciano una puntura ma un bacio
Possono essere buone come dita.
Possono essere sicure come la roccia
su cui incolli il culo.
Ma possono essere margherite e ferite.
Io sono innamorata delle parole.
Sono colombe che cadono dal tetto.
Sono sei arance sacre sedute sul mio grembo.
Sono gli alberi, le gambe dell’estate,
e il sole, il suo volto appassionato.
Ma spesso non mi bastano.
Ci sono così tante cose che voglio dire,
tante storie, immagini, proverbi, ecc.
Ma le parole non sono abbastanza buone,
quelle sbagliate mi baciano.
A volte volo come un’aquila
ma con le ali di un passero.
Ma cerco di averne cura
e di essere gentile con loro.
Le parole e le uova devono essere maneggiate con cura.
Una volta rotte
sono cose impossibili da aggiustare.
Sono colombe che cadono dal tetto.
Sono sei arance sacre sedute sul mio grembo.
Sono gli alberi, le gambe dell’estate,
e il sole, il suo volto appassionato.
Ma spesso non mi bastano.
Ci sono così tante cose che voglio dire,
tante storie, immagini, proverbi, ecc.
Ma le parole non sono abbastanza buone,
quelle sbagliate mi baciano.
A volte volo come un’aquila
ma con le ali di un passero.
Ma cerco di averne cura
e di essere gentile con loro.
Le parole e le uova devono essere maneggiate con cura.
Una volta rotte
sono cose impossibili da aggiustare.
Nessun commento:
Posta un commento