Il velo dipinto, Maugham
"Alcuni cercano la Via nell'oppio e altri in Dio, altri nell'alcol e altri nell'amore. Ma è sempre la stessa Via che non conduce in nessun luogo."
Questo libro non racconta una storia d'amore, ma un percorso, un viaggio all'interno di se stessi e del mondo, che parte da una passione e approda a una redenzione attraverso il dolore, in un remoto paese della Cina devastato dal colera.
Kitty la giovane protagonista bella e vacua, prigioniera di un matrimonio senza amore con un uomo intelligente, taciturno ed enigmatico, cede alla passione e al desiderio per l'affascinante e seducente Charlie. Sembra un'appassionante storia d'amore, ma in realtà di amore qui ce n'è poco, non c'è amore tra Kitty e il severo e integerrimo marito e neppure tra Kitty e l'amante pavido.
Walter ferito nell'orgoglio elabora una sottile e oscura vendetta, mentre Kittty in cuor suo non riesce ad amarlo e lo disprezza, confidando nell'amante che però la abbandona al suo destino. Durante il romanzo la protagonista sembra maturare, evolvere, inizia ad aprire gli occhi e a guardare davvero le cose e le persone per quello che sono. Scoprirà il valore del marito anche se non riuscirà mai ad amarlo davvero, chiuso com'è nel suo cieco risentimento. Kitty si chiede perché si perde così tanto tempo a torturarsi e tormentarsi quando la vita umana è così breve ed effimera. Cercherà il perdono dell'impassibile marito offeso, che fino all'ultimo eviterà di guardarla, fissando ostinatamente un muro bianco, caparbiamente chiuso in se stesso, vittima del suo amore infelice e dell' orgoglio ferito. Ambientazione esotica, belle le descrizioni, scrittura scorrevole che cattura l'attenzione e intriga, eppure c'è sempre qualcosa che sfugge, qualcosa che Kitty non comprende e a cui anela, quello che si cela dietro il velo fragilissimo che chiamiamo vita. Durante la lettura delle peripezie dei due coniugi nella città cinese infestata dal colera, mi sono tornate in mente le atmosfere vaghe e inquietanti (per quanto i due libri siano molto diversi) lette nel tè nel deserto, sia lì che qui una coppia persa e alla deriva naviga verso un destino oscuro e ignoto fino a perdersi.
"Alcuni cercano la Via nell'oppio e altri in Dio, altri nell'alcol e altri nell'amore. Ma è sempre la stessa Via che non conduce in nessun luogo."
Questo libro non racconta una storia d'amore, ma un percorso, un viaggio all'interno di se stessi e del mondo, che parte da una passione e approda a una redenzione attraverso il dolore, in un remoto paese della Cina devastato dal colera.
Kitty la giovane protagonista bella e vacua, prigioniera di un matrimonio senza amore con un uomo intelligente, taciturno ed enigmatico, cede alla passione e al desiderio per l'affascinante e seducente Charlie. Sembra un'appassionante storia d'amore, ma in realtà di amore qui ce n'è poco, non c'è amore tra Kitty e il severo e integerrimo marito e neppure tra Kitty e l'amante pavido.
Walter ferito nell'orgoglio elabora una sottile e oscura vendetta, mentre Kittty in cuor suo non riesce ad amarlo e lo disprezza, confidando nell'amante che però la abbandona al suo destino. Durante il romanzo la protagonista sembra maturare, evolvere, inizia ad aprire gli occhi e a guardare davvero le cose e le persone per quello che sono. Scoprirà il valore del marito anche se non riuscirà mai ad amarlo davvero, chiuso com'è nel suo cieco risentimento. Kitty si chiede perché si perde così tanto tempo a torturarsi e tormentarsi quando la vita umana è così breve ed effimera. Cercherà il perdono dell'impassibile marito offeso, che fino all'ultimo eviterà di guardarla, fissando ostinatamente un muro bianco, caparbiamente chiuso in se stesso, vittima del suo amore infelice e dell' orgoglio ferito. Ambientazione esotica, belle le descrizioni, scrittura scorrevole che cattura l'attenzione e intriga, eppure c'è sempre qualcosa che sfugge, qualcosa che Kitty non comprende e a cui anela, quello che si cela dietro il velo fragilissimo che chiamiamo vita. Durante la lettura delle peripezie dei due coniugi nella città cinese infestata dal colera, mi sono tornate in mente le atmosfere vaghe e inquietanti (per quanto i due libri siano molto diversi) lette nel tè nel deserto, sia lì che qui una coppia persa e alla deriva naviga verso un destino oscuro e ignoto fino a perdersi.
"Un po' di fumo perduto nell'aria, così era la vita dell'uomo"
"Ho idea che la sola cosa che ci permette di guardare senza disgusto il mondo in cui viviamo sia la bellezza che gli uomini di tanto in tanto creano dal caos. I quadri che dipingono, la musica che compongono, i libri che scrivono, la vita che vivono. Fra tutte, la cosa più ricca di bellezza è una vita bella.
E' questa l'opera d'arte più perfetta.
"Ho idea che la sola cosa che ci permette di guardare senza disgusto il mondo in cui viviamo sia la bellezza che gli uomini di tanto in tanto creano dal caos. I quadri che dipingono, la musica che compongono, i libri che scrivono, la vita che vivono. Fra tutte, la cosa più ricca di bellezza è una vita bella.
E' questa l'opera d'arte più perfetta.
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